Toscana
IRAQ, MONS.WARDUNI (BAGHDAD): IRACHENI ALLO STREMO, L’OCCIDENTE NON DIMENTICHI
Ho voluto ricordare agli italiani quanto avviene in Iraq ai danni di tutto il popolo e dei cristiani in particolare. Nella memoria di mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad, ancora le giornate drammatiche del rapimento e dell’uccisione dell’arcivescovo di Mosul, mons. Faraj Rahho, e dei tanti cristiani vittime della violenza settaria costretti ad abbandonare tutto e a fuggire a nord o all’estero. Si calcola che siano 4 milioni i profughi dal Paese. Mancano sicurezza e stabilità, non c’è lavoro, l’elettricità viene erogata solo pochissime ore al giorno. E’ vero gli stipendi sono saliti ma anche il costo della vita. Oggi, per esempio, fare benzina ha dei costi insostenibili per un iracheno ed è paradossale in un Paese produttore di petrolio. Con le sue risorse materiali il nostro Paese potrebbe sfamare tutto il Medio Oriente, ed invece . La gente, così, cerca un futuro altrove, lontano dalla violenza settaria. Una scelta che accomuna musulmani e cristiani: non sono solo quest’ultimi a fuggire dice al Sir il vescovo, in partenza per Baghdad dopo un periodo passato in Italia e con conferenze tenute in diverse località, tra cui Brescia e Venezia ma anche i musulmani. Il popolo è quello che vive sulla propria pelle la guerra e gli iracheni sono allo stremo. Non propone ricette economiche o politiche, non spettano agli uomini di Chiesa afferma Warduni, ma solo preghiera e riconciliazione per sanare gli scontri etnici e le divisioni interne. E non è una soluzione, alla persecuzione dei cristiani, nemmeno la piana di Ninive dove per alcuni la minoranza cristiana potrebbe vivere al sicuro, lontano dai fondamentalisti islamici e dai terroristi. I cristiani ribadisce il presule – non possono essere ghettizzati, essi devono poter continuare a vivere dove sono nati e cresciuti, in ogni parte dell’Iraq, e non in aree protette. Piuttosto, si domanda, dov’è la democrazia tanto sbandierata, cosa si fa per il popolo iracheno e dov’è la comunità internazionale?. L’Occidente conclude non deve dimenticare l’Iraq e la guerra che lo sta distruggendo.