Toscana

IRAQ: L’AUDIZIONE DI MONS. WARDUNI (BAGHDAD) AL PARLAMENTO ITALIANO

Audizione, ieri alla Camera dei Deputati (Italia), del vicario patriarcale di Baghdad, mons. Shlemon Warduni che ha parlato davanti la Commissione Affari esteri e comunitari, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle violazioni dei diritti umani nel mondo. Nella sua testimonianza mons. Warduni ha affermato che “i cristiani sono in grande pericolo. Essi sono stufi, non sanno cosa fare e dove andare, i loro diritti sono calpestati. La situazione delle minoranze peggiora sempre più, non hanno protezione dalle violenze”. Nonostante ciò, ha ravvisato il vicario, la soluzione ai problemi iracheni non può che essere “completa e riguardare tutti gli iracheni. Una soluzione parziale non sarebbe giusta. Gli iracheni – ha detto – sono gente buona che ha convissuto per secoli con la diversità etnica e confessionale e per questo si meravigliano della situazione tragica in cui versano. Vi supplichiamo di aiutare tutta la popolazione e specialmente le minoranze, tra cui quella cristiana, che ha fatto tanto per costruire l’Iraq”. Il presule caldeo ha poi offerto i suoi suggerimenti per aiutare l’Iraq ad uscire dall’emergenza in cui si trova: primo passo è “la cooperazione di tutti per realizzare la pace e la sicurezza in Iraq e nel Medio Oriente. Se ciò accadesse nessuno emigrerebbe all’estero. L’Iraq è ricco e i suoi beni, se gli venissero lasciati, sarebbero più che sufficienti per la sua gente; fermare la vendita di armi a chi non ama la pace; sviluppare officine e progetti per dare lavoro ai giovani iracheni, sistemare le infrastrutture – sapreste vivere, è stata la domanda del vicario ai parlamentari italiani, con solo tre ore di energia elettrica erogata al giorno? Ci avevano promesso la libertà e la democrazia, ma quale democrazia?; chiediamo l’istituzione di un tribunale internazionale speciale che faccia luce sugli omicidi dei martiri cristiani, come quello di mons. Faraji Rahho, arcivescovo di Mosul e di altri, vogliamo che la verità sia conosciuta da tutti; vogliamo che parliate con forza con i Paesi in cui si sviluppano tendenze fanatiche che vedono nei cristiani i nemici per la religione da essi professata, perché il pericolo è che questi atti si diffondano nel mondo; vogliamo che l’Onu sia più decisa nel difendere i diritti dell’uomo. In Iraq non vengono uccisi solo cristiani. Sono stati uccisi anche più di 500 capi religiosi musulmani, noi chiediamo di sapere il motivo”. Nel corso dell’audizione mons. Warduni ha anche puntato l’indice contro l’islamizzazione crescente del Paese dove è sempre più difficile vivere per i non musulmani, dove alle proposte di laicizzazione dello Stato si risponde con una costituzione che non è sharia ma che contiene dei “punti intoccabili” che ledono il diritto alla libertà, dove i cristiani hanno libertà di culto ma non di professare la propria fede in modo pieno, dove le conversioni verso l’Islam non sono ostacolate mentre quelle verso il cristianesimo mettono il convertito in pericolo di morte. Non è più tempo di promesse ma di azioni concrete”. Il prossimo 25 gennaio, come confermato dal sito Baghdadhope, mons. Warduni sarà a Milano per ricevere un riconoscimento speciale della Regione Lombardia, assegnatogli dal presidente Roberto Formigoni in occasione del Premio per la Pace 2010 lo scorso 13 dicembre. In quell’occasione il presule non ritirò il premio a causa di un impegno al Parlamento europeo. Lo farà il 25 gennaio ribadendo di “continuare a essere al fianco dei cristiani affinché l’Iraq, culla del cristianesimo, non veda la scomparsa della comunità cristiana”.Sir