Vita Chiesa

IRAQ: IL PAPA, «FERMA RIPROVAZIONE» PER L’ATTENTATO AGLI SPAGNOLI

“Ferma riprovazione” per “l’esecrabile attentato terrorista” compiuto sabato scorso a Swaira, in Iraq, in cui hanno perso la vita sei agenti spagnoli. Ad esprimerla è oggi il Papa, in un telegramma di cordoglio per le vittime dell’attentato terroristico inviato, tramite il card. Angelo Sodano, segretario di Stato vaticano, al presidente del governo spagnolo, José Aria Aznar. Giovanni Paolo esprime “ferma riprovazione” per l’attentato in Iraq, definendolo “un nuovo atto di ingiustificabile violenza, che si aggiunge ai tanti gesti crudeli perpetrati in quella tormentata nazione”. Il Papa manifesta, inoltre, la sua “vicinanza” alle vittime e ai loro familiari, e “invita tutti a lavorare perché in quel paese tanto provato possano stabilirsi quanto prima condizioni di normalità e di pace”. “Non esiste causa, né nazionale né internazionale, che possa giustificare le azioni terroristiche”. Queste le parole di Juan Antonio Martínez Camino, segretario della Conferenza episcopale spagnola, in una lettera inviata al vicario generale dell’arcivescovado castrense di Spagna per esprimere il dolore dei vescovi per la morte di sette membri dei servizi segreti spagnoli durante un attentato compiuto domenica scorsa a Bagdad. Mons. Martínez Camino assicura “preghiere e suffragi” per le vittime, “morti nell’esercizio delle loro responsabilità, ed è giusto riconoscerlo ed ringraziarli”. In un altro telegramma inviato al Ministro della difesa spagnolo Federico-Trillo-Figueroa y Martínez-Conde, il segretario generale della Conferenza episcopale spagnola condanna di nuovo l’azione terroristica. Anche mons. Antonio Cañizares, arcivescovo di Toledo, durante la Messa di ieri nella cattedrale ha espresso vicinanza alle vittime, alle loro famiglie e alle forze di sicurezza, “che servono la società e danno la vita per ristabilire i diritti fondamentali”. “Questi uomini sono morti dando la loro vita per gli altri, nel servizio di una società in pace più sicura”, ha detto mons. Cañizares, auspicando che “finisca tanta violenza e tanto terrorismo, che in nessun modo trova giustificazione”. Sir