E’ il giorno della rabbia oggi a Baghdad, dove per le 12.30 è stata indetta una manifestazione a piazza Tahrir, lo stesso nome del luogo simbolo della rivolta egiziana. Le notizie che giungono dalla capitale irachena sono piuttosto frammentarie. Secondo la rete Al Sumaria, citata da Baghdadhpe, circa 3000 persone si sarebbero radunate nella piazza sorvolata da elicotteri e circondata dalle forze di sicurezza nonostante il coprifuoco mentre è stato chiuso con barriere di cemento armato il ponte della Repubblica che la collega alla zona verde. Testimoni hanno affermato ad Ankawa.com che il ponte sarebbe assediato dalla folla. La zona verde è sede del comando e dell’ambasciata americana, delle sedi istituzionali irachene ed anche delle abitazioni di molti politici. Mentre ad Erbil sembra non ci siano proteste, scontri sono in corso a Kirkuk e Mosul dove la terrorizzata comunità cristiana si è rintanata in casa. In questa città il palazzo del Consiglio provinciale è stato dato alle fiamme. La polizia avrebbe risposto sparando sulla folla anche con cecchini posizionati sul tetto di un edificio vicino a quello attaccato uccidendo 8 persone e ferendone altre che non possono essere trasportate in ospedale perché, a causa del cordone di sicurezza, le ambulanze non sarebbero in grado di arrivare al luogo degli scontri.Sempre Al Sumaria parla di tre vittime con feriti a Kirkuk, dove i manifestanti sono venuti in contatto con la polizia, a Ninive la folla ha lanciato sassi contro il palazzo del Consiglio provinciale e le forze dell’ordine hanno risposto aprendo il fuoco. Feriti anche a Salahuddin in Kurdistan. Secondo Baghdadhope ad Hawijia, il villaggio natale di Saddam Hussein nei pressi di Tikrit, gli scontri tra manifestanti e forze di sicurezza hanno già fatto registrare un morto e due feriti, come conferma il governatore distrettuale Ali Hussein Ahmad. Da Bassora, dove si è dimesso il governatore, Sheltag Abboud, non giungono notizie di manifestazioni. A Samarra, Falluja e Sulemaniya vige il coprifuoco.Sir
