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IRAQ, FORTI BOMBARDAMENTI. NOTIZIE CONFUSE SU SITUAZIONE AL SUD

«Un’esplosione ogni tre o quattro minuti» si sentiva questa notte a Baghdad, soprattutto in periferia, secondo il corrispondente dell’agenzia britannica Reuters. Ma neanche il centro veniva davvero risparmiato con ulteriori bombe nei pressi del «Palestine Hotel» e sopratttutto sui cosiddetti palazzi di Saddam già colpiti durante il giorno.

Al principio del dodicesimo giorno di guerra, secondo fonti ufficiali statunitensi, erano almeno 700 i missili da crociera “Tomahawak” lanciati dagli anglomericani sull’Iraq e non meno di ottomila le bombe di precisione. Incluso, soprattutto sulla capitale, un numero imprecisato di quei mostri che pesano più di due tonnellate e un quarto, che sono in realtà due bombe in una e che vanno sotto il preciso ma sconveniente nome di «Penetrator» o anche il più prosaico «distruggi- bunker». Proiettili lanciati da unità navali nel Golfo Persico ( i missili) o da svariati aerei delle serie B, F e A (le bombe) e non sempre così «intelligenti» come si dice visto che sembrano sbagliare spesso e colpire quei civili che pure tutti, si dice, vorrebbero risparmiare.

Nel frattempo, a nord di Baghdad – dopo i bombardamenti di giorno nei dintorni di Kirkuk e Mossul – poco prima dell’alba, una cinquantina di caccia della portaerei Roosevelt colpivano un po’ ovunque in territorio curdo, a sostegno dei mille paracadutisti che giovedì scorso erano stati catapultati a Bashur per aprire il precoce «fronte nord», verso il confine turco ed essere poi subito attrezzati, sempre per via aerea, con «veicoli Bradley», una specie di armatissimo carrarmato, e anche di un po’ di aiuti umanitari.

E a sud della capitale? Qui la storia si fa più complicata: da molti giorni almeno il porto di Um Qasr e Bassora venivano dati per espugnati. Poi, solo grazie ai sette giornalisti italiani tuttora trattenuti a Baghdad come “clandestini”, si è saputo che dentro Bassora non circolava nè un inglese nè un americano e qualche iracheno riusciva perfino ad andare a pesca. Stanotte si è appreso che perfino Um Qasr è a quanto pare conquistata ma ci sono ancora cose da sistemare. In compenso, sembra che gli inglesi, con enorme impegno, abbiano conquistato un villaggetto tra le palme alla periferia di Bassora. Dove forse c’è più acqua che nella sitibonda seconda città dell’ Iraq (metà del milione e 700mila abitanti da giorni non sa come dissetarsi).

Ancor più difficile capire quel che sta davvero succedendo a Nassyria, Najaf (per 13 anni sede dell’ayatollah Khomeini, prima che Saddam lo espellesse su richiesta dello Scià di Persia) e Karbala, il punto più vicino a Baghdad raggiunto dagli angloamericani. Le notizie sui locali combattimenti sono incerte, confuse e cambiano ogni ora. Da queste parti pare siano nati i sopetti che la prima fase della guerra non sia poi andata così bene. Si può mai credere allora alle voci che a Baghdad il gruppo Medina della temuta Guardia Repubblicana sarebbe in qualche modo allo sbando? Certo invece è purtroppo che sarà necessaria – e forse non basterà – un’ inchiesta per capire perchè i soldati americani vicino Najaf, sulla strada 9, hanno sparato a un furgoncino carico di donne e bambini, uccidendone 7 e ferendone due, a un posto di blocco apparentemente non rispettato.(Fonte Misna)