Mondo

IRAQ, ESPLODE DEPOSITO MUNIZIONI A BAGHDAD: 40 MORTI. PROTESTE ANTI USA

Esploso poco dopo le otto di questa mattina (ora locale) alla periferia di Baghdad un deposito di munizioni e armi confiscate dai militari americani in Iraq. Almeno 40 persone sono rimaste uccise dal crollo di un edificio colpito da un missile lanciato dal deposito, secondo quanto denunciano fonti mediche irachene. La catena di esplosioni, durata oltre un’ora, sarebbe stata innescata – secondo le autorità militari americane – da quattro razzi bengala lanciati contro da «forze ostili» contro il sito militare. Secondo la tv qatariota Al Jazira, invece, le deflagrazioni sarebbero state provocate da uno sbaglio dei militari americani: questi volevano distruggere il deposito con un’esplosione controllata che, per un qualche errore, ha invece provocato una strage. Sempre secondo Al Jazira, alcuni abitanti della zona hanno accusato le truppe americane di non avere nemmeno avvertito la popolazione del quartiere di quanto si accingevano a fare.

Un soldato americano è rimasto lievemente ferito. Gli abitanti del quartiere sono scesi per strada, dove hanno inscenato irate proteste contro la presenza delle forze americane. Alcune persone hanno lanciato pietre e aperto il fuoco contro i militari Usa che sarebbero stati costretti a lasciare il quartiere, dove si erano recati per prestare i primi soccorsi.

Intanto la prossima settimana il presidente americano, George Bush, dichiarerà la fine delle operazioni di combattimento in Iraq. Ma non la fine della guerra. Lo preannuncia la rete americana citando fonti autorevoli della Casa Bianca per cui la dichiarazione del Presidente potrebbe coincidere, giovedì o venerdì con la sua visita alla portaerei Abraham Lincoln di ritorno dal Golfo persico. (Fonte: Ansa e Adnkronos)