Toscana
IRAQ, ENNESIMO RAID AEREO USA A FALLUJA, VITTIME ANCHE A MOSUL, HILLA E TIKRIT
Si è aperta con un nuovo raid aereo americano su Falluja l’ennesima giornata di violenze in Iraq. All’alba i velivoli delle forze di occupazione hanno ripetutamente bombardato la città ribelle sunnita, considerata la presunta base dei terroristi legati al giordano Abu Mussa al-Zarqawi, dove negli ultimi mesi centinaia di civili sono rimasti vittime degli attacchi Usa. Secondo un comunicato dei militari americani, l’attacco ha permesso la distruzione di un covo terrorista a nord-est di Falluja, mentre testimonianze raccolte dalle agenzie internazionali riferiscono invece di due guardie civili irachene uccise in un popolare ristorante della città. Stando alle fonti dell’ospedale di Falluja, il bilancio sarebbe ancora più grave: il doppio bombardamento tra la mezzanotte e le prime luci del giorno – avrebbe provocato la morte di quattro persone e il ferimento di altre sei.
Dal nord dell’Iraq giungono notizie dell’assassinio di un leader politico curdo, colpito a morte insieme al suo autista da un gruppo di uomini armati vicino a Mosul, circa 400 chilometri a nord di Baghdad. La polizia locale ha precisato che la vittima, Abdel Mayid Ibrahim, era un esponente del consiglio di governo della provincia di Ninive, nel quale rappresentava la componente curda.
Nei pressi di Samarra, circa 100 chilometri a nord di Baghdad sull’autostrada che conduce verso Mosul, tre civili iracheni sono stati uccisi dall’esplosione di un ordigno posto su una strada; secondo fonti della polizia locale, le vittime appartenevano probabilmente alla stessa famiglia: un uomo, una donna e un bambino di 4 anni.
Un centinaio di chilometri a sud della capitale, invece, soldati statunitensi e agenti della guardia nazionale irachena si sono scontrati con ribelli locali. Al termine di una sparatoria in un quartiere di Hilla, sono rimasti sul terreno i cadaveri di 7 iracheni, mentre altri 13 sono rimasti feriti. L’elenco delle vittime odierne comprende anche un civile ucciso da una bomba forse diretta a un convoglio militare Usa lungo la strada per Tikrit, l’ex-roccaforte del deposto dittatore Saddam Hussein.