Toscana
IRAQ, DOMENICA DI SANGUE, ABBATTUTO ELICOTTERO USA
Domenica di sangue in Iraq. Nella mattinata è stato abbattuto elicottero Usa Chinook nei pressi di Falluja con il tragico bilancio di 16 morti e una ventina di feriti. Si è trattato del più sanguinoso attacco contro le forze americane dalla caduta di Baghdad, il 9 aprile scorso, ed è coinciso con le «giornate della resistenza» preannunciate dalla guerriglia anti-Usa per il fine settimana.
Il velivolo, al servizio dell’82ma Brigata aerotrasportata di stanza a Falluja, viaggiava in coppia con un altro Ch-47. Erano decollati dal vicino aeroporto militare di Habbaniyah per portare all’aeroporto internazionale di Baghdad una sessantina di militari che dovevano rientrare in patria in licenza (di solito dura due settimane).
La guerriglia ha sparato due missili terra-aria contro gli elicotteri: il primo ha mancato il bersaglio, il secondo ha colpito la coda di un Chinook che è precipitato in fiamme in un terreno agricolo vicino al villaggio di Baisa, poco a sud di Falluja, la roccaforte degli oppositori all’occupazione americana 50 chilometri a ovest di Baghdad.
Il segretario alla Difesa americano Donald Rumsfeld ha assicurato che gli Stati Uniti continueranno nei loro sforzi per stabilizzare l’Iraq e non si lasceranno intimorire dall’abbattimento dell’elicottero. “La sola cosa da fare è portare la guerra al terrorismo fino ai terroristi – ha spiegato il numero uno del Pentagono alla Nbc – non ci si può accovacciare sperando di non venire più colpiti”. Rumsfeld ha tuttavia ammesso le difficoltà incontrate per piegare la resistenza irachena: “Non è un bel quadro, è un quadro duro”, ha osservato. “Possiamo vincere questa guerra, vinceremo questa guerra – ha insistito il segretario alla Difesa – il lavoro in Iraq è difficile, è duro. Ci vorrà del tempo ma ci sono stati progressi”.