Cristiani e musulmani esprimono la loro condanna per ogni atto di violenza che mira a colpire luoghi di culto e luoghi sacri, profanandoli e minacciando la sicurezza dei fedeli. Lo fanno in una dichiarazione congiunta diffusa ieri sera dal Centro ecumenico di Ginevra dove dal 1 novembre è in corso una consultazione internazionale alla quale stanno partecipando una sessantina di rappresentanti musulmani e cristiani su invito del Consiglio ecumenico delle Chiese (Wcc). Al summit dal titolo “Trasformare le Comunità: Cristiani e musulmani per costruire un futuro comune” – hanno preso la parola Sua Altezza Reale il Principe Ghazi bin Muhammad bin Talal, inviato personale e consigliere speciale di Sua Maestà il Re Abdullah II di Giordania, Muhammed al-Sammak, segretario generale del National Council for Christian-Muslim Dialogue in Libano e membri della World Islamic Call Society. Da parte cristiana, sono intervenuti, tra gli altri, il segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, Rev. Olav Fykse Tveit, e il metropolita Emmanuel, presidente della Conferenza delle Chiese d’Europa (Kek). Oggi pomeriggio la consultazione si conclude con una conferenza stampa. I partecipanti così si legge nel comunicato diffuso sono rimasti scioccati dalla notizia dell’attentato terroristico nella chiesa siro-cattolica di Nostra signora a Bagdad, che ha provocato 58 vittime e numerosi feriti e condannano questo atto disumano che contraddice ogni insegnamento religioso e la cultura del Medio Oriente che da molti secoli permette alle persone di questa terra di coesistere pacificamente. Nella dichiarazione cristiani e musulmani condannano inoltre qualsiasi atto criminale che va contro il diritto di vivere in dignità e la libertà di culto e di religione ed implorano le Nazioni Unite e il Consiglio di sicurezza e tutti i gruppi che reclamano una pace giusta, e soprattutto i funzionari iracheni, di intervenire per porre fine a tutti gli attacchi terroristici volti a colpire il popolo iracheno, a prescindere dalla loro appartenenza religiosa, e a profanare i luoghi sacri cristiani e islamici. Nella dichiarazione i leader religiosi esprimono anche il nostro sentito cordoglio alle famiglie delle vittime, assicurando loro le nostre preghiere. Preghiamo Dio Onnipotente di aiutare le autorità irachene e le Nazioni Unite perché lavorino seriamente per implementare sicurezza, giustizia e pace per il popolo iracheno che merita di vivere con le diversità religiose ed etniche.Sir