Circa 10 mila cristiani hanno manifestato ieri a Duhuk, nell’Iraq del nord, per chiedere l’autogoverno della zona e soprattutto il ripristino dell’art. 50 della legge elettorale dei consigli provinciali che garantisce una rappresentanza di seggi alle minoranze alle elezioni provinciali. Secondo quanto riporta l’agenzia Aswat al-Iraq, i dimostranti presenteranno una memoria alle autorità della loro provincia per chiedere il rispetto dei loro diritti e le manifestazioni non cesseranno fino a quando non avranno ragione delle loro richieste. Non si tratta dell’unica protesta inscenata dai cristiani iracheni da quando il Parlamento iracheno, alla fine di settembre, ha di fatto abrogato l’art. 50 che garantiva ai cristiani 13 seggi alle elezioni dei consigli provinciali. A condannare subito la decisione è stata la Chiesa caldea nella figura del suo patriarca, il card. Mar Emmanuel III Delly cui si sono unite le voci di altri capi religiosi iracheni come il patriarca dell’Antica Chiesa dell’Est, Mar Addai II. Anche lo sciita Muqtada al-Sadr, leader dell’esercito del Mahdi, per bocca del suo portavoce Salah al-Obeidi, si è detto contrario a questa decisione dicendosi pronto a promuovere manifestazioni in piazza per chiedere il ripristino dell’art. 50. Sul versante politico si registra la presa di posizione delle Nazioni Unite con il suo rappresentante Staffan de Mistura.Sir