Toscana

IRAQ, CONSIGLIO DEGLI ULEMA SOLLECITA FORZE POLITICHE A DIMETTERSI DAL GOVERNO

Il Consiglio degli Ulema, principale organizzazione religiosa sunnita, ha chiesto oggi a “tutte le forze politiche” di “ritirarsi dal parlamento e dal governo” reagendo così alla decisione, annunciata ieri sera dal ministro dell’interno Jawad al Polani, di emettere un mandato di comparizione per il suo segretario generale, Haterth al Dari. “Questo governo non ha più motivo di esistere e si deve dimettere prima che sia dimesso dal popolo” si legge in una nota diffusa dall’organismo religioso, ma che ha una grande influenza politica, aggiungendo che “la nostra posizione futura per quanto riguarda tutte le forze politiche sarà legata al loro atteggiamento in questa occasione”.

Dari, che si trova attualmente ad Amman, in Giordania, è accusato di essere “un sostenitore del terrorismo”, ha detto il ministro Polani.

Nei giorni scorsi anche il presidente iracheno, Jabal Talebani, aveva criticato Dari perchè sospettato di “alimentare la violenza settaria”. Ma il Consiglio degli Ulema ha senza mezzi termini attribuito ai “servizi interni di sicurezza” la responsabilità negli assassini di “decine di innocenti iracheni in base alla loro identità e appartenenza confessionale”.

Inizialmente il provvedimento contro Dari era stato presentato come un ‘mandato di cattura’, ma questa mattina il portavoce del governo precisato che si tratta di “una nota di convocazione a comparire davanti al giudice inquirente per rispondere a domande relative alle sue attività e affermazioni ritenute di incitamento alla violenza e di sostegno al terrorismo” e, prendendo le distanze dal provvedimento, ha sottolineato che non si tratta di una richiesta del governo, ma di una decisione indipendente della magistratura. Intanto sembra essersi concluso con una vittima il sequestro di quattro agenti di sicurezza americani e uno austriaco rapiti ieri con altri dieci iracheni (nove dei quali subito rilasciati) mentre scortavano un convoglio di camion diretto in Kuwait.

Citando fonti dei servizi di sicurezza iracheni, l’emittente satellitare al Arabya ha fatto sapere che il cittadino austriaco sarebbe rimasto ucciso e uno degli americani ferito durante gli scontri a fuoco esplosi tra i sequestratori e truppe statunitensi; ma al momento la notizia non è stata confermata da fonti ufficiali. Nessun sviluppo, invece, sul destino degli ultimi ostaggi (di cui non si conosce esattamente il numero) tra gli impiegati del ministero dell’Istruzione, sequestrati martedì da ignoti e ancora nelle loro mani. Ieri 70 delle (presunte) 150 persone rapite sono state rilasciate ed hanno detto che decine di sequestrati sono stati uccisi dai loro rapitori. Si ignora dove siano trattenuti i sequestrati e se siano ancora in vita.Misna