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IRAQ: CARITAS, ALTRE VITTIME TRA I CIVILI. DANNEGGIATA CHIESA CALDEA DI MA-AKEL

“Pesanti bombardamenti e molte vittime tra i civili a Baghdad e Mosul”: queste le notizie che giungono dalla rete Caritas che sta operando nei centri di Baghdad, Mosul, Bassora e Kirkuk. Ad Amman, questa mattina, l’ufficio di collegamento Caritas Iraq, non ha potuto contattare i centri Caritas, a causa del bombardamento del centro delle telecomunicazioni avvenuto la notte scorsa a Baghdad. Le informazioni che giungono da Bassora indicano che la situazione è relativamente calma anche se sono in corso combattimenti alla periferia. I bombardamenti hanno danneggiato la chiesa caldea di Ma-akel. Il vescovo caldeo di Mosul, Mons. Raho Faraj, ha fatto sapere che molte persone stanno scappando diretti al vicino villaggio di Tilkef. Nell’area di Mosul, perciò, sono stati allestiti due campi per accogliere i rifugiati cristiani: a Karakosh per i siriaci e a Tilkef per i caldei.

I vescovi iracheni, che si sono riuniti ieri, hanno concordato di collaborare in maniera molto stretta con Caritas Iraq per organizzare gli sforzi delle chiese cristiane nella distribuzione degli aiuti. Intanto Caritas Siria ha visitato 65 famiglie: 121 adulti, 27 giovani tra i 13 e 18 anni e 38 bambini tra 0 e 12 anni. Tutte le famiglie sono arrivate in Siria nel corso degli ultimi 12 mesi, 38 famiglie da gennaio 2003 ad oggi. Caritas Turchia è invece in contatto con un operatore che in passato ha lavorato con le Nazioni Unite occupandosi degli aiuti d’urgenza e campi profughi: sarà lui a raggiungere, la prossima settimana, la zona di Silopi per fornire aggiornamenti sulla situazione in quell’area.

In Iraq del Nord, a New Halabja e Bazyan, un assistente sociale e un paramedico dello staff di ‘Dutch Consortium’ hanno visitato i rifugiati interni. A New Halabja, ci sono attualmente tra 2.000 e 3.000 rifugiati interni: 200 famiglie (933 persone) provengono dalla vecchia Halabja, Kurmal, Tawella e Beiara che sono scappati a causa del conflitto dei gruppi islamici; 80 famiglie (circa 400 persone) provengono dal villaggio di Kalara; 6 famiglie da Baghdad (sono solo donne); 200 famiglie da Sulaimaniya. A Bazyan invece ci sono circa 2.000 famiglie provenienti dai villaggi di Chamchamal e Shorsh da cui sono fuggiti a causa dei bombardamenti. Sir