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IRAQ, BUSH ANNUNCIA UN PIANO IN CINQUE TAPPE. PRESENTATA ALL’ONU BOZZA DI RISOLUZIONE

Con un discorso di 33 minuti dall’accademia militare dell’Army War College di Carlisle (Pennsylvania), il presidente americano George W. Bush ha esposto un piano in cinque tappe per costruire la democrazia in Iraq. Bush ha voluto infondere ottimismo nell’efficacia del passaggio dei poteri dalle forze della coalizione al nuovo governo, ma ha anche avvertito che i terroristi in Iraq cercheranno di intensificare gli attacchi prima del 30 giugno, e che resta da fare «un duro lavoro». Data la situazione sul campo, gli Stati Uniti manterranno l’attuale numero di 138mila soldati sul campo «per il tempo necessario», ha affermato Bush, aggiungendo che «se serviranno nuove truppe, le manderemo».

Le cinque tappe che aiuteranno l’Iraq a conseguire democrazia e libertà sono: : 1) trasferire l’autorità ad un governo iracheno sovrano, 2) ristabilire la sicurezza, 3) continuare a ricostruire le infrastrutture, 4) incoraggiare un maggior sostegno internazionale, 5) puntare a elezioni nazionali per l’anno prossimo. Circa i tempi della transizione, il 30 giugno – ha detto Bush – l’Autorità civile provvisoria della coalizione (Cpa) cesserà di esistere «e non sarà rimpiazzata». Entro questa settimana, l’inviato dell’Onu in Iraq Lakhdar Brahimi definirà il nuovo governo, che assumerà i poteri proprio il 30 giugno. Sarà costituito da un capo dello Stato, due vicepresidenti, un premier e 26 ministri.Il governo opererà con l’appoggio di un’assemblea, fino alle elezioni democratiche del gennaio 2005, da cui uscirà un’assemblea nazionale transitoria che stilerà la nuova Costituzione, la quale sarà poi sottoposta a referendum. Alla fine del 2005, gli iracheni eleggeranno il loro governo.

A proposito del famigerato carcere di Abu Ghraib a Baghdad – luogo di tortura durante il deposto regime di Saddam Hussein e noto ultimamente per le sevizie inflitte da soldati americani a prigionieri iracheni – la Casa Bianca aveva già fatto sapere che sarà distrutto dopo il passaggio dei poteri in Iraq, in programma il 30 giugno prossimo, se sarà d’accordo il nuovo governo di Baghdad. In un comunicato è stato precisato che verrà costruito un nuovo carcere, con un finanziamento degli Usa. «Quando sarà completato, i detenuti di Abu Ghraib vi saranno trasferiti. In seguito, con l’approvazione del governo iracheno, demoliremo il carcere di Abu Ghraib, ciò che rappresenterà per l’Iraq il simbolo di un nuovo inizio», aggiunge il comunicato. Anche Bush nel suo discorso davanti ai 450 cadetti dell’Accademia ha ricordato che «Sotto Saddam Hussein, prigioni come Abu Ghraib erano simboli di morte e torture» e ha aggiunto: «Questo stesso carcere è diventato il simbolo della disonorevole condotta di pochi soldati americani che hanno disonorato il nostro Paese e mostrato disprezzo per i nostri valori».

Con poche ore di anticipo sul discorso del presidente Bush, i piani americani per la transizione erano approdati in Consiglio di Sicurezza, in una sessione a porte chiuse. Preparata da un battage di telefonate del segretario di stato Colin Powell con gli ambasciatori dei paesi del Consiglio, la bozza di risoluzione ha trovato una discreta accoglienza nelle delegazioni che si sono susseguite ai microfoni fuori dalla sala delle riunioni: «Ci sono divergenze ma sono ottimista. Alcuni punti vanno rifiniti», ha dichiarato l’inviato del Cile Heraldo Munoz. «E’ una buona base di discussione», ha detto l’ambasciatore tedesco Gunter Pleuger rivelando che il testo è il frutto di tre settimane di «discussioni» tra tutti i paesi del Consiglio, compresi i tre in prima linea l’anno scorso nel fronte contro la guerra in Iraq: oltre alla Germania, la Francia e la Russia. Il testo proposto da Usa e Gb avalla il calendario proposto dall’amministrazione Bush a partire dal passaggio dei poteri di governo a un governo ad interim sovrano il 30 giugno e autorizza una forza multinazionale per il mantenimento della pace con il consenso iracheno.