«Le operazioni più determinanti si sono concluse». L’annuncio è stato dato ieri dal generale Vincent Brooks, incontrando i giornalisti nel quartier generale delle forze statunitensi a Doha, nel Qatar. Adesso, ha detto il generale, inizia «una fase di transizione» durante la quale ogni sforzo verrà dedicato alla «stabilizzazione del paese» e a «creare condizioni tali da consentire agli iracheni di decidere del loro futuro». Ieri mattina, infatti, è caduta anche l’ultima roccaforte dei fedelissimi di Saddam, la città di Tikrit. La resistenza opposta dalle forze fedeli al regime asserragliate nella città – luogo di origine di Saddam e ultimo simbolo del regime a cadere – è stata meno intensa del previsto e ora è in corso la ricerca di ogni sostenitore di Saddam rimasto a combattere. Dentro la città si riteneva fossero asserragliati circa 2500 uomini e si fossero nascosti alcuni dei più alti esponenti del regime.Il Comando Centrale americano ha iniziato a rispedire alle loro basi le forze aeree impiegate nella guerra in Iraq, ha reso noto il Pentagono, citato dalla Cnn. A quanto si apprende, un piccolo numero di bombardieri «invisibili» B-2 sono già tornati la settimana scorsa alla loro base di Whiteman in Missouri, così come alcuni caccia «invisibili» F-117 sono tornati in New Mexico. Il generale Brooks ha dichiarato inoltre che i pozzi di petrolio iracheni sono sotto il controllo delle forze della coalizione. «Nella migliore delle ipotesi, ci vorranno settimane prima di poter tornare a sfruttare il petrolio iracheno», ha aggiunto Brooks, specificando che le condizioni dei pozzi nel nord dell’Iraq «sono migliori di quanto si era previsto».Brooks ha anche specificato che le forze della coalizione in Iraq sono impegnate a ripristinare servizi di base come le forniture di energia elettrica e acqua, oltre che a distribuire i farmaci delle loro scorte agli ospedali iracheni.