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IRAQ, BLIX ACCUSA: PROVE FALSE SULLE ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA
Antrace e nervino quasi sicuramente non si troveranno, perché agli iracheni bastava conservare la capacità nascosta per produrli. Lo sostiene Rolf Ekeus, capo degli ispettori dell’Onu per il disarmo dell’Iraq dalla fine della prima guerra del Golfo al 1997. In un colloquio con il Corriere della Sera Ekeus afferma di non essere sorpreso del fatto che gli americani non abbiano trovato armi di distruzione di massa perché, spiega «credo che noi avessimo già distrutto il 95 per cento o più degli agenti chimici e biologici che l’Iraq possedeva, almeno fino al 1998».
Sulla cosiddetta «pistola fumante» a lungo evocata dall’Amministrazione americana è tornato a parlare anche Hans Blix, che ha lanciato accuse pesanti. «I governi di Usa e Gran Bretagna hanno giustificato la guerra in Iraq con documenti falsi», ha detto il capo degli ispettori dell’Onu in un’intervista alla Bbc, poche ore prima di essere ascoltato dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. «Penso – ha detto Blix – che un elemento di disturbo dipenda dal fatto che le capitali (Londra e Washington) hanno basato le loro prove su argomentazioni traballanti. Siamo a conoscenza del presunto contratto per l’importazione di 500 tonnellate di uranio da parte dell’Iraq. L’Agenzia atomica ha subito capito che si trattava di un falso documento. Ma chi l’ha falsificato? E non è un fattore di disturbo il fatto che le agenzie di intelligence che dovrebbero disporre di tutti i mezzi tecnici non abbiano scoperto che si trattava di un falso?». Blix ha però puntualizzato di non volere andare «così lontano», quando gli è stato chiesto se stesse accusando i servizi di intelligence di aver falsificato i documenti. L’intervista è suonata come una replica alle accuse lanciate dagli Stati Uniti agli ispettori che, secondo l’amministrazione americana, avrebbero deliberatamente soppresso informazioni su un areo da ricognizione iracheno ed una bomba a grappolo.