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IRAQ, BAGHDAD FUORI DEL CONTROLLO DI SADDAM
Non è ancora chiaro cosa stia realmente accadendo a Baghdad in queste ore. Dalle immagini trasmesse dalle televisioni di tutto il mondo e dalle testimonianze dei giornalisti sul posto, sembrerebbe che nella capitale il regime di Saddam Hussein sia sul punto di sgretolarsi: sparita ogni forma di autorità, per le strade non si vede alcun poliziotto o soldato dell’esercito iracheno. In alcune zone della città, tra cui «Saddam city», grande quartiere sciita con oltre un milione di abitanti, la gente è scesa per le strade a festeggiare e a inneggiare alle truppe americane. In altre parti della capitale si continua a combattere.
Da stamattina all’alba combattenti armati ma anche semplici cittadini saccheggiano uffici pubblici (compreso quello dell’Onu), sedi del partito Baath (rinascita) di Saddam, luoghi simbolici del potere. L’edificio che ospita la sede del comitato olimpico iracheno, diretto da Uday Hussein, figlio di Saddam, è stato depredato e dato alle fiamme. Le immagini del rais vengono abbattute, mentre alcuni testimoni segnalano numerosi casi di vendette personali e giustizia sommaria in un clima di assoluta confusione e tensione.
Gruppi di feddayn e guardie repubblicane si starebbero ammassando in una zona a ovest del fiume Tigri per un apparentemente «ultimo» scontro con i soldati anglo-americani. Un giornalista dell’agenzia Reuters ha detto di aver visto una quindicina di carri armati americani nella piazza Tahir, nel centro di Baghdad. Secondo un portavoce del governo britannico, la «catena di comando e controllo» dell’Iraq potrebbe essersi disintegrata. Ma il comando militare della coalizione invita alla cautela di fronte al rischio di una dura resistenza. La situazione a Baghdad resta comunque pericolosa, tanto che il Comitato internazionale della Croce rossa ha sospeso le sue attività nella capitale.
Alcuni miliziani armati hanno fatto irruzione stamattina all’Hotel Palestine, dove si trova la maggior parte dei reporter occidentali, alcuni dei quali hanno abbandonato l’edificio, e dove ieri due giornalisti sono stati uccisi da un colpo di cannone esploso da un carro armato americano. In relazione a questo episodio, Amnesty International ha espresso oggi il timore che le azioni delle forze angloamericane stiano mettendo in pericolo la popolazione civile e gli obiettivi civili di Baghdad.