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IRAQ, AUTOBOMBA, RAPIMENTI E ANCORA VITTIME NEL GIORNO DEL VOTO USA

Il giorno delle elezioni presidenziali statunitensi si è aperto con un’autobomba a Baghdad, nei pressi del ministero dell’Educazione: secondo i soccorritori, le vittime sarebbero almeno cinque, molti i feriti. Fonti vicine al ministero dell’Interno, tuttavia, affermano che il bilancio finale potrebbe essere molto più grave. Rimane ancora sconosciuto, al momento, l’esito del nuovo bombardamento statunitense della notte scorsa su Falluja, città a ovest della capitale, nel cosiddetto ‘triangolo sunnita’. Nel mirino, ancora una volta come negli ultimi mesi, il giordano Abu Musab Zarqawi, considerato l’uomo di Al Qaida in Iraq e sulla cui testa pende una taglia di 25 milioni di dollari.

Continua intanto la strategia della tensione basata sui rapimenti: almeno quattro persone sono state sequestrate da un gruppo al momento anonimo che ha assaltato ieri nel pieno centro di Baghdad con granate e armi automatiche una villa di proprietà della compagnia commerciale arabo saudita (con base a Riad) Satco, che fornisce assistenza alle truppe statunitensi di stanza in Iraq. Nell’assalto sarebbe morto almeno un agente privato di sicurezza.

Dei rapiti, due – agenti di sicurezza di nazionalità irachena – sarebbero stati quasi immediatamente rilasciati, mentre gli aggressori avrebbero ancora in loro potere un cittadino statunitense e uno nepalese, dipendenti della ditta. Va ricordato che, nello stillicidio di rapimenti e barbare esecuzioni cui alcuni gruppi terroristici hanno dato vita in Iraq negli ultimi mesi, l’ultima vittima è di appena tre giorni fa, il giapponese Shosei Koda, 24 anni. Altre notizie di violenze giungono, infine, da Samarra, città 125 chilometri a nord di Baghdad, dove l’esplosione di una mina ha ucciso un soldato della Guardia nazionale irachena.Misna