Toscana

IRAQ, AUTO-BOMBA A NAJAF, TRA I MORTI LEADER SCIITA

Almeno 20 persone sono rimaste uccise oggi nell’esplosione di un’auto-bomba a Najaf (circa 175 chilometri a sud di Baghdad, Iraq), tra cui il leader musulmano sciita Mohammad Baqr al-Hakim. L’ordigno è deflagrato all’esterno di una moschea, nel momento in cui i fedeli cominciavano ad uscire dopo le consuete preghiere del venerdì. Il bilancio dei morti di Najaf, una delle città sante degli sciiti, è provvisorio perché vi sarebbero ancora vittime sotto le macerie. È tuttavia confermato che tra i deceduti c’è al-Hakim, capo dell’Assemblea suprema della rivoluzione islamica in Iraq (Sciri), gruppo politico sostenuto dall’Iran. Imprigionato e torturato come leader dell’opposizione irachena negli anni Settanta, l’ayatollah era poi fuggito nel vicino Iran, dove aveva trascorso oltre 20 anni in esilio. Qui aveva anche assunto il controllo del braccio armato della Sciri, la brigata Badr, composta da 10-15mila combattenti. Le sue milizie compivano imboscate, sabotaggi e omicidi contro il regime iracheno. Al-Hakim era tornato in Iraq nel maggio scorso, dopo la fine delle operazioni militari statunitensi, ed era stato accolto con entusiasmo nel suo luogo di nascita, Najaf, da migliaia di sciiti. L’ayatollah era fratello di Adbel Aziz Hakim, attuale componente del governo provvisorio iracheno, che di lui ha detto in tv: “Ha conosciuto la sorte dei martiri assieme alle sue guardie del corpo”.Misna