Toscana

IRAQ, ATTENTATO A BASSORA, ALTRE VIOLENZE NEL PAESE

Almeno dieci persone sono rimaste uccise e 18 ferite oggi in un attentato-suicida a Bassora, principale città del sud dell’Iraq a oltre 500 chilometri da Baghdad: lo riferisce la polizia locale, secondo cui un kamikaze si è fatto esplodere a bordo di una vettura nel centro della città. Altre violenze sono avvenute nelle ultime ore in altre aree del paese: a Kazimiyah, a nord della capitale, la polizia ha scoperto i cadaveri di quattro uomini di età compresa tra i 25 e i 30 anni. A Muchahda, nella zona settentrionale di Baghdad, sono stati ritrovati i corpi senza vita di cinque dipendenti del ministero dell’Industria, probabilmente torturati, che erano stati rapiti due giorni fa insieme ad altre decine di persone, in gran parte poi rilasciate.

A Mosul – nel Kurdistan iracheno – è arrivato a 25 vittime il bilancio dei civili ritrovati uccisi in questa settimana; la polizia non è stata in grado di accertare se gli attacchi sono stati compiuti dalla guerriglia sunnita, da criminali comuni o dalle ‘squadre della morte’ che alimentano le violenze settarie. Intanto nella città meridionale di Samawa, il governatore ha annunciato l’inizio del ritiro dalla provincia della Forze internazionale guidata in quell’area dalla Gran Bretagna (presente in Iraq con circa 7.000 soldati).

A Baghad – dove nei giorni scorsi è stata lanciata una massiccia operazione per riportare sicurezza – oggi le autorità hanno imposto il coprifuoco a partire dal pomeriggio.

Il comando Usa ha fatto sapere di aver catturato un esponente di al-Qaida nella zona dove due settimane fa è stato ucciso l’estremista giordano Abu Musab al-Zarqawi. Ha anche reso noto che un altro marine è stato ucciso nella zona di al-Anbar, roccaforte della guerriglia nel cosiddetto triangolo sunnita, a nord di Baghdad. Salirebbe così a 2.508 il numero di soldati e civili statunitensi uccisi dall’inizio del conflitto nel 2003, mentre quello dei civili iracheni – di cui il comando Usa non tiene il calcolo – si aggirerebbe intorno alle 40.000 unità, secondo alcune stime di organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani. Misna