Toscana

IRAQ, ATTACCHI A BAGHDAD E NEL NORD, VERTICE PER LA RICONCILIAZIONE AL CAIRO

Quattro operai iracheni di una base nel nord del paese sono le ultime vittime delle violenze che nelle ultime 24 ore hanno provocato un numero imprecisato di morti in Iraq; sono stati uccisi a Kisk, a nord-ovest di Mossul da uomini armati che hanno aperto il fuoco contro il loro minibus. Un attacco contro un posto di blocco nella località sciita di Dujail, 60 chilometri a nord di Baghdad, ha provocato oggi la morte di cinque poliziotti: lo hanno riferito fonti della sicurezza irachene, precisando che almeno un altro agente sarebbe rimasto ferito; Dujail è la città tristemente nota per il massacro di 148 sciiti perpetrato nel 1982 dal regime di Saddam Hussein, per il quale sono sotto processo a Baghdad l’ex-raìs e altri sette ex-gerarchi. Già ieri sera, violenti scontri a fuoco tra la polizia e un gruppo di uomini armati nel centro della capitale, non lontano dalla cosiddetta ‘zona verde’, avevano provocato altre sei vittime tra le forze dell’ordine.

Risale a ieri, ma la notizia è stata diffusa solo oggi, anche l’assassinio di Mahmud Ali Hussein al-Nida, capo della tribù Baijat, la stessa di Saddam, ucciso in un agguato a Tikrit, 180 chilometri a nordovest di Baghdad; nello stesso attacco sono morti anche due civili.

Nella capitale un’autobomba esplosa vicino a un check-point congiunto di esercito e polizia ha ucciso questo pomeriggio tre persone nel quartiere nordoccidentale di Shaab; altre due autobomba hanno ferito cinque civili nel quartiere meridionale di Rissala e altre sette nel settore est della città. La polizia della provincia settentrionale di Diyala ha inoltre rinvenuto sempre oggi i corpi senza vita di alter cinque persone nelle strade di Muqdadiyah.

I rappresentanti dei gruppi etnici e religiosi iracheni hanno iniziato nel frattempo al Cairo, sotto l’egida del governo egiziano, un incontro di tre giorni incentrato sulla ricerca di una soluzione per porre fine alla violenza settaria che insanguina il paese: “È il momento di concretizzare una riconciliazione nazionale” ha detto il sottosegretario generale della Lega Araba, Ahmed Ben Heli riferendosi all’obiettivo della riunione a cui partecipano 30 delegati in rappresentanza di sciiti, sunniti, curdi e altre minoranze.

Col rientro questa mattina a Tokyo del terzo e ultimo scaglione del contingente militare nipponico dispiegato a Samawa si è intanto conclusa ufficialmente la missione giapponese in Iraq, che ha visto impegnati per oltre due anni e mezzo circa 600 uomini. Da Washington, George W. Bush ha al contempo annunciato che gli Usa aumenteranno nelle prossime settimane il numero dei soldati americani a Baghdad. Misna