Meglio morire con dignità che vivere nel disprezzo. E’ l’amaro commento, rilasciato al SIR, dal vicario patriarcale di Baghdad, mons. Shlemon Warduni, alla notizia dell’approvazione oggi in Parlamento dell’art. 50 della legge dei consigli provinciali che nell’attuale stesura garantisce alle minoranze solo sei seggi, di cui tre ai cristiani, uno per Baghdad, uno per Ninive uno per Bassora. Con questa decisione la minoranza cristiana si vede privata di dieci seggi. Tutte le garanzie, le promesse che abbiamo ricevuto dalle massime cariche dello Stato si sono rivelate, purtroppo, vane. Ci stanno dando un goccio d’acqua, vogliono farci morire di sete, sete di diritti. E il mondo sta zitto, non parla. Questa è la democrazia: lo chiamano rispetto dei diritti umani, sono venuti a portarci la democrazia ma eccola la democrazia. Ci vogliono cancellare dall’Iraq. Oggi a Baghdad prosegue mons. Warduni abbiamo celebrato il primo congresso interreligioso in Iraq, alla presenza del premier Al Maliki, di esponenti sunniti, sciti e cristiani. La nostra delegazione era formata da 5 vescovi e 25 sacerdoti. In questa sede ho voluto ricordare la necessità del rispetto dei diritti umani, per tutti, che passa attraverso la riconciliazione, il perdono e l’amore. L’art. 50 così come approvato ci nega i diritti per questo ho chiesto ancora una volta che venisse ripristinato come era in origine. Per tutta risposta è arrivata questa triste decisione. A questo punto è meglio non avere niente che questa elemosina. E’ un fatto di diritti umani. Questa che stiamo vivendo non è vita. Noi, però, continuiamo a pregare e a sperare in Dio.Sir