Mondo

IRAQ, A BAGHDAD ABBATTUTA STATUA DI SADDAM IN DIRETTA TV

La tv satellitare Al Jazeera ha mostrato in diretta a tutto il mondo l’abbattimento della gigantesca statua di Saddam Hussein che si trovava nella piazza del Paradiso. Decine di persone hanno prima preso a picconate il piedistallo e lanciato pietre contro l’effige del Rais, gridando «tiratela giù». La statua è stata poi imbracata con una corda e tirata giù con l’ausilio di una benna collegata ad un mezzo corazzato. Prima che fosse abbattuta, il volto della statua è stato coperto con una bandiera americana e subito dopo gli iracheni hanno prima fatto sventolare la bandiera irachena e poi l’hanno legata intorno al collo della statua, per poi toglierla di nuovo. Il monumento che raffigura il Rais in abiti civili era stata inaugurata meno di un anno fa, il 28 aprile scorso, in occasione del compleanno di Saddam.

L’immagine testimonia la fine del regime, almeno nella capitale, dove, dissolte le forze di polizia e la guardia repubblicana, sembrano rimaste più che altro le insidie di isolati cecchini, ma in alcuni quartieri si combatte ancora. Le truppe alleate incontrano una buona accoglienza, soprattutto nei quartirei sciiti. Ma fra i carri armati americani spunta anche lo striscione «Yankee go home», americani andate a casa, firmato dagli «scudi umani». A tenerlo issato due uomini che sembrano iracheni, nelle immagini trasmesse da Skynews.

I marines sono entrati nel quartier generale della polizia segreta di Saddam a Baghdad, la cosiddetta «Direzione della Sicurezza generale», nella zona est della capitale irachena. All’arrivo dei soldati americani il palazzo era già stato preso di mira dalla gente irachena: circa 400 persone si stavano già dando da fare per portar via tutto il possibile. Secondo i Marine, il palazzo che ospitava la direzione politica della polizia segreta, incaricata delle indagini sui delitti politici, sembrava già in disuso. Alcune stanze erano ancora piene zeppe di documenti, in altre sono state trovate maschere antigas, e tutto il palazzo dava l’impressione di ospitare più che altro uffici amministrativi.

La sede del Comitato olimpico iracheno a Baghdad, diretto da Uday Hussein, primogenito di Saddam, è stata data alle fiamme. Colonne di fumo si sono levate a partire dall’edificio di sette o otto piani, mentre erano in corso saccheggi all’interno del palazzo, rimasto evidentemente senza alcuna protezione delle forze di sicurezza. Anche il quartier generale delle Nazioni Unite a Baghdad è stato preso d’assalto.