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IRAN, ARRESTATI 8 DIPENDENTI AMBASCIATA BRITANNICA, CRESCE TENSIONE CON LONDRA

Cresce la tensione fra Londra e Teheran. Sono accusati di “aver avuto un ruolo di rilievo” nelle manifestazioni di protesta contro la rielezione in Iran del presidente Ahmadinejad, gli otto funzionari iraniani dell’ambasciata britannica a Teheran arrestati oggi. La Gran Bretagna ha chiesto la loro immediata liberazione e ha definito l’operazione un “abuso” e una vera e propria “intimidazione”. L’episodio giunge ad alimentare le tensioni fra i due governi: la settimana scorsa il ministro degli Esteri iraniano Mottaki aveva accusato la Gran Bretagna di aver ordito un complotto contro le elezioni presidenziali, e dal Paese erano stati espulsi due diplomatici britannici e un giornalista della Bbc. Londra aveva risposto con un provvedimento analogo. Intanto, sul fronte interno, la guida suprema iraniana, l’ayatollah Khamenei, annuncia conseguenze “più amare” di quelle viste finora per chi non accetterà di seguire vie di protesta legali, ma il leader dell’opposizione Mussavi rifiuta la proposta del Consiglio dei Guardiani di partecipare al riconteggio del 10% delle schede e torna a chiedere l’annullamento del voto. Sulla stessa linea anche l’altro ex candidato Karrubi, che boccia l’ipotesi della commissione governativa a favore di una indipendente. Sul versante diplomatico, dall’isola greca di Corfù, dove è in corso il vertice Osce, il ministro degli Esteri italiano Frattini ha definito gravi gli arresti e ha chiesto sull’episodio “una posizione comune”, mentre il responsabile della Politica Estera dell’Ue Solana tenta la strada del dialogo: da parte sua l’auspicio di una ripresa rapida dei colloqui sul nucleare con l’Iran. Sul tema i ministri degli Esteri dell’Unione Europea si riuniranno a colloquio domani. (Fonte: Radio Vaticana)