Firmato oggi il protocollo d’intesa tra Regione Toscana, Province di Arezzo, Firenze, Pisa e Prato e Federazione Italiana della Bicicletta, per dare il via alla realizzazione della ciclopista dell’Arno, il primo percorso ciclabile che parte dal Falterona ed arriva a Marina di Pisa. La via più verde ed ecologica di tutta la Toscana sarà lunga circa 250 km e toccherà 4 province (Arezzo, Firenze, Pisa e Prato) e 48 comuni, coinvolgendo anche 2 Comunità Montane, 6 Consorzi di Bonifica, e 2 Enti parco: un territorio nel quale vivono 1 milione e 176 mila abitanti.«Oggi più di un toscano su tre e quindi più di 1 milione e 300 mila persone in Toscana usa la bicicletta almeno una volta alla settimana, oltre 500 mila toscani usano la bicicletta tutti i giorni. Questo rende la firma di oggi fondamentale, un passo in avanti nell’incremento del progetto strade a pedale partito nel 1998».Così l’assessore ai trasporti ed infrastrutture della Regione Toscana, Riccardo Conti, ha presentato questa mattina la ciclopista dell’Arno, «che sarà la struttura portante di connessione della rete delle piste ciclabili di gran parte della Toscana. Con questo progetto, infatti, costruiamo un nuovo sistema di connettività per i centri urbani, integrato alla mobilità esistente, e contribuiamo a garantire buoni livelli di sicurezza rispetto al dissesto idrogeologico e del servizio di vigilanza idraulica».Secondo una recente indagine Istat il tasso di motorizzazione italiano è tra i più alti d’Europa: poco meno di 600 automobili ogni mille abitanti, contro i 500 di Francia e Germania. E nel nostro Paese ci sono 120 motocicli ogni mille abitanti. In Germania se ne contano 48 e in Olanda 36. Molte regioni d’Europa e del Nord Ame rica hanno realizzato e valorizzato percorsi ciclabili tra città e città e lungo itinerari naturalistici, storici e culturali, e in particolare lungo tratti fluviali. L’esempio più celebre è quello della pista ciclabile lungo il Danubio, in particolare nel tratto da Ratisbona, Passau, Linz, Vienna, Bratislava, a Budapest, e ora la Francia sta lanciando l’itinerario ciclabile lungo la Loira. E mentre l’Europa promuove la bicicletta come mezzo di trasporto, in Italia, nel 2008, per andare al lavoro i cittadini hanno fatto un massiccio uso di auto, moto e ciclomotori, con una netta inversione di tendenza rispetto all’ultimo decennio.In questo contesto la Toscana con l’intesa siglata oggi fa un deciso passo in avanti. La ciclopista lungo l’Arno, infatti, avrà una duplice valenza: escursionistica e turistica e per il tempo libero, ma anche trasportistica per sviluppare una mobilità alternativa all’automobile per gli spostamenti quotidiani degli abitanti nei popolosi centri del fondovalle, dove sono collocate anche attività produttive di tipo industriale che richiamano un numero considerevole di flussi pendolari.L’intesa, che disciplina la progettazione e futura realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture per la mobilità ciclistica lungo la sponda destra e sinistra dell’Arno, istituisce un gruppo tecnico per la redazione di un progetto di fattibilità della Ciclopista, utilizzando come base di partenza gli elaborati prodotti dal Genio Civile di Area Vasta, costituto dalla Regione Toscana e dalle Province di Arezzo, Firenze e Pisa.La Regione Toscana si impegna a finanziare le spese tecniche per la progettazione preliminare degli interventi prioritari, così come individuati dal gruppo tecnico, per un importo massimo di 70.000,00 euro, di cui 24 mila per il 2009 ed i restanti nel 2010. Il protocollo definisce, ino ltre, le rispettive competenze degli enti coinvolti ed assegna alla Regione il ruolo di organizzazione del progetto, mentre le province, ognuna per il proprio territorio, coordineranno le esigenze e le richieste dei Comuni interessati, procederanno alla redazione della progettazione ed alla realizzazione in qualità di stazione appaltante delle opere. Inoltre le stesse province saranno l’Ente gestore e delegato alla manutenzione e vigilanza delle piste realizzate, nonché della segnaletica e cartellonistica. I Comuni interessati, ognuno per il proprio territorio, dovranno recepire le previsioni di interventi nei propri strumenti urbanistici e rilasciare le necessarie autorizzazioni. La Fiab (Federazione italiana degli amici della bicicletta) invece si impegna a fornire il proprio contributo nelle fasi di studio di fattibilità e progettazione, nonché nella realizzazione, gestione e promozione della Ciclopista dell’Arno. (Francesca Calonaci)