Dopo due anni di indagini, i finanzieri del Nucleo speciale per la Radiodiffusione e l’editoria di Roma hanno oscurato cinque siti dal contenuto blasfemo. Si tratta di: “www.p***amadonna.com; www.p***odio.com; www.bambinello.com; www.bestemmie.com e www.bestemmia.com”, ritenuti “altamente offensivi per il sentimento religioso e la fede cattolica”. A darne notizia in un comunicato la stessa Guardia di Finanza che dopo due anni di indagini tecniche sulla rete Internet ha sequestrato, nei giorni scorsi, i siti, dove “il menzionare Dio e la Madonna, oltre che essere preceduto da vocaboli di forte volgarità, veniva abbinato ad immagini di sesso estremo con espressioni di gratuita aggressione visiva e stampata. Con ciò ben lontanamente da una pretesa di libertà di espressione”. L’indagine, secondo quanto riferisce la Guardia di Finanza, “è stata resa complessa dalla difficoltà di individuazione e dalla impossibilità di operarvi nei confronti dei providers situati nello stato di Washington D.C. e della California”. Tuttavia grazie all’elevata tecnologia messa in campo dagli inquirenti si è potuto arrivare “all’identificazione del responsabile” e, a margine dell’attività in rete, anche di una “parallela attività commerciale con vendita di capi di abbigliamento con stampigliature blasfeme esercitata in un negozio del centro di Roma”. Anche in questo caso la Guardia di Finanza ha provveduto al sequestro di numerosi capi e alla denuncia del responsabile, un giovane romano, titolare dell’esercizio nel quale, in modo singolare, gli oggetti più venduti erano quelli a carattere sacro”. L’indagine era partita dopo una segnalazione del quotidiano della Santa Sede “Osservatore romano”. Si calcola che in due anni i siti oscurati siano stati visitati’ da 12 milioni di persone.Sir