Toscana

Insulti a bambino ebreo a Campiglia Marittima: “Combattere l’indifferenza che aiuta il razzismo”

“Come Amministrazione comunale e scuola, ci stiamo confrontando per cercare di capire quali iniziative porre in essere per questo atto gravissimo che lascia sconcertati, a maggior ragione visto che ci avviciniamo al Giorno della Memoria che commemoriamo sempre con molta partecipazione. Il sindaco di Campiglia Marittima Alberta Ticciati non ha dubbi: “Non si può banalizzare né mettere sotto il tappeto una vicenda simile. Ora cerchiamo di capire come muoverci anche insieme alla comunità ebraica di Livorno e Firenze con le quali siamo in contatto per mettere in campo tutti i passi e le iniziative giuste a dare una risposta a questa vicenda. Un’incredibile vicenda che lascia sconcerto in una comunità di provincia ‘protetta’ come la nostra dove c’è sempre stata grande solidarietà e attenzione a certi temi”.

“Razzismo e antisemitismo covano tante volte sotto le ceneri. Per questo non possiamo permetterci di sottovalutare alcun gesto, anche se fossero solo parole uscite per un attimo fuori di senno. Ancor meno possiamo chiudere gli occhi quando alle parole si somma, come in questo caso, la violenza”. Secondo il presidente della Toscana Eugenio Giani “Si tratta di un episodio grave. E il fatto che sia accaduto in Toscana, dove molto e da anni abbiamo investito sulla memoria e sul racconto alle nuove generazioni di quello che è successo nei campi di sterminio, ci insegna che il vaccino contro razzismo e discriminazioni ha bisogno di richiami continui”.

“L’episodio di Campiglia Marittima è la dimostrazione lampante che la Giornata della memoria non è superflua, anzi è necessaria. Questa – ha affermato all’ANSA il rabbino capo di Firenze, Gad Fernando Piperno – è stata una vera aggressione, non una semplice offesa, magari detta a bassa voce. No, è stata un’aggressione dettata da sentimenti forti radicati in due ragazze di solo 15 anni. Sentimenti aggressivi di cui va capita la causa, l’origine. Va fatto un gran lavoro educativo, nella scuola e nella società perché l’antisemitismo si mostra molto radicato, presente in Italia e ci sono frange estremiste che ne fanno una bandiera e lo diffondono. A ciò, a questa subcultura, bisogna rispondere con fermezza e mandando messaggio positivi”.

“Davanti a questo ed altri episodi simili non possiamo chiudere gli occhi. Mai – ripete l’assessora alla cultura della Memoria della Toscana, Alessandra Nardini –  Ottanta e più anni fa in Germania come in Italia le persecuzioni e le discriminazioni degli ebrei, ma anche degli omossessuali, delle persone con handicap, rom e sinti, oppositori politici e di tutti coloro che furono etichettati come ‘diversi’,  si poterono realizzare anche a causa dell’indifferenza. Coltivare la Memoria è essenziale per combatterla”.  “La memoria, per dirla con il linguaggio della pandemia – conclude – è il vaccino più potente che abbiamo e sono orgogliosa che in Toscana in questi venti anni si siano realizzate più edizioni del treno della memoria, intervallate dal grande meeting”. “Tante studentesse e tanti studenti toscani – conclude – hanno potuto così vedere con i propri occhi i luoghi di quegli orrori ed ascoltare le parole dei testimoni di quelle persecuzioni. Proprio questa mattina abbiamo presentato il programma del Giorno della Memoria 2022, un impegno che si rinnova ogni anno”.

Viaggi e meeting sono eventi non improvvisati. La Regione li organizza infatti formando le insegnanti e gli insegnanti, che a loro volta preparano studentesse e studenti con approfondimenti in classe. Conoscenza e coinvolgimento, anche emotivo, sono le parole chiave: un lavoro ampio ed articolato per cercare di capire cosa è successo, fornendo gli strumenti utili per decifrare il passato (ma anche il presente). E il successo lo si vede negli occhi e nelle parole delle ragazze e dei ragazzi, al ritorno sempre diversi rispetto alla partenza.Dal 2002 al 2019 in Toscana sono stati organizzati undici treni: tutti gli anni fino al 2005 e ad anni alterni successivamente, intervallati dal 2006  dai meeting al Mandela Forum di Firenze con ottomila studentesse e studenti da tutta la Toscana. Gli incontri sono proseguiti anche durante la pandemia, con ragazze e ragazzi collegati in videoconferenza. Come accadrà quest’anno, nella mattina del 27 gennaio.