Vita Chiesa
«Insegnamo ai giovani la bellezza della famiglia»
di Marco Proietti Cecchetti
Genitori di 5 figli, corresponsabili del Centro famiglia della diocesi di Mondovì e collaboratori dell’Ufficio nazionale di pastorale familiare della Cei, Nicoletta e Davide Oreglia sono tra i relatori, questa domenica, dell’incontro delle famiglie promosso dalla Diocesi di Firenze che si svolge al centro Spazio Reale di San Donnino. I coniugi Oreglia sono anche i curatori di una interessante pubblicazione che si armonizza perfettamente al tema dell’incontro «Famiglia, credi in ciò che sei» (edizioni Effatà). Si tratta della raccolta dei contributi di sedici esperti a livello nazionale sul tema della coppia e della famiglia, emersi nel corso di incontri organizzati nelle cinque diocesi della provincia di Cuneo.
La famiglia è in questi ultimi tempi al centro di riflessioni sul ruolo insostituibile che sta svolgendo nel quadro della crisi economica essendo il più forte, se non spesso l’unico, vero «ammortizzatore sociale». I coniugi Oreglia, richiamandosi all’importanza della preghiera di coppia e con i figli hanno scritto: «In un mondo dove la logica del mercato e dell’efficienza creano tanta ingiustizia ed emarginazione, abbiamo bisogno di un supplemento di gratuità per salvare il primato della persona e dell’amore! L’efficientismo e l’idolatria del mercato tradiscono il rispetto della persona, soprattutto del più debole. Chi impara a spendere tempo e amore per stare con Cristo riceve a poco a poco il suo spirito di gratuità, riceve un nuovo modo di guardare la vita, il coniuge, le persone, se stesso».
La famiglia incarna la relazionalità tra gli sposi, tra genitori e figli, tra i figli, tra famiglie. Ad essa, nella sua testimonianza cristiana, si dovrebbe attingere il valore dell’accoglienza, dell’ascolto e e della solidarietà che la contraddistingue. Al doloroso rumore assordante di famiglie che si separano, occorre annunciare che molte vivono la loro quotidianità con gioia, superando a volte anche difficoltà, senza trionfalismi ma sorretti dalla fondamentale certezza che l’amore che si respira nella famiglia è un segno di quell’Amore più grande che viene da Dio.
Oggi si parla di crisi della famiglia. Che cosa vuol dire?
«Che rischia di passare l’idea, sbagliata, che essa non sia più l’istituzione sociale sicura che garantisce, per il solo fatto di esistere, il bene dei coniugi e della società».
Quali sono i punti di forza della famiglia cristiana?
«La presenza operante del sacramento che “abilita” gli sposi ad amarsi con lo stesso amore di Cristo per la Chiesa e ad essere “buona notizia” per la Chiesa e per la società».
Nella crisi economica attuale, fatta di precariato lavorativo, qual’è il ruolo della famiglia?
«Quello di creare reti di solidarietà tra famiglie perchè possano sostenere chi è in difficoltà. Io (Davide) sono responsabile del Centro di ascolto della Caritas diocesana e posso testimoniare che le crisi più profonde e difficili da aiutare sono quelle legate alla non presenza di una rete amicale o familiare».
Un amore sponsale che dura nel tempo, capace di superare le difficoltà e rinnovarsi, può essere ancora un valore che i giovani riconoscono, andando anche controcorrente?
«Assolutamente sì, anzi è il desiderio profondo del cuore di ogni giovane. Il punto è sapere trovare le modalità comunicative e pastorali per far cogliere loro questo desiderio e per far comprendere che Gesù è la risposta alla loro domanda di pienezza».
Chiesa e famiglia: quale rapporto?
«La famiglia è stata definita “Chiesa domestica” e crediamo che il nodo sia quello di fare comprendere che la famiglia non deve essere oggetto di pastorale (cioè fruitrice di servizi della Chiesa), ma soggetto di pastorale (cioè essa stessa, in quanto famiglia, e non solo perchè fa qualcosa! capace di portare all’interno della chiesa Fede, Speranza e Carità). È un problema di annuncio da parte dei pastori e di presa di coscienza delle coppie stesse».