Vita Chiesa
Insegnamento religione: messaggio Cei a studenti e genitori per anno 2013-2014
«Cari genitori, studenti e docenti, ci rivolgiamo a voi consapevoli che l’Irc (insegnamento della religione cattolica, ndr) è un’opportunità preziosa nel cammino formativo, dalla scuola dell’infanzia fino ai differenti percorsi del secondo ciclo e della formazione professionale, perché siamo convinti che si può trarre vera ampiezza e ricchezza culturale ed educativa da una corretta visione del patrimonio cristiano-cattolico e del suo peculiare contributo al cammino dell’umanità». Lo scrive la presidenza della Conferenza episcopale italiana nel Messaggio diffuso oggi «in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica nell’anno scolastico 2013-2014». Il testo si rivolge a studenti e genitori ricordando che «nelle prossime settimane sarete chiamati a esprimervi sulla scelta di avvalervi dell’Insegnamento della religione cattolica. L’appuntamento si colloca in un tempo di crisi che investe la vita di tutti. Anche la scuola e i contesti educativi – prosegue il Messaggio -, come la famiglia e la comunità ecclesiale, sono immersi nella medesima congiuntura. Noi Vescovi italiani, insieme e sotto la guida di Benedetto XVI, animati dallo Spirito Santo che abita e vivifica ogni tempo, vogliamo ribadire con convinzione che la ‘speranza non delude’ (Rm 5,5)».
Dopo aver notato che «essere attenti al mondo giovanile» non «è solamente un’opportunità, ma un dovere primario di tutta la società», i vescovi aggiungono: «Vogliamo anzitutto ascoltare le domande che vi sorgono dal cuore e dalla mente e insieme con voi operare per il bene di tutti. Lo abbiamo fatto nel redigere le nuove indicazioni per l’Irc nella scuola dell’infanzia, del primo e del secondo ciclo, con l’impegno di sostenere una scuola a servizio della persona». Tale impegno – prosegue il Messaggio – deriva dalla convinzione che «la scuola sarà se stessa se porterà le nuove generazioni ad appropriarsi consapevolmente e creativamente della propria tradizione. L’Irc, oggi come in passato, aiuterà la scuola nel suo compito formativo e culturale facendo emergere, ‘negli’ e ‘dagli’ alunni, gli interrogativi radicali sulla vita, sul rapporto tra l’uomo e la donna, sulla nascita, sul lavoro, sulla sofferenza, sulla morte, sull’amore, su tutto ciò che è proprio della condizione umana». La presidenza Cei ricorda che «l’Irc a scuola è in grado di accompagnare lo sviluppo di un progetto di vita, ispirato dalle grandi domande di senso e aperto alla ricerca della verità e alla felicità, perché si misura con l’esperienza religiosa nella sua forma cristiana propria della cultura del nostro Paese».