Vita Chiesa

INQUISIZIONE: LETTERA DEL PAPA, SPIRITO DI PENTIMENTO E PERDONO E PER LE FERITE DELLA MEMORIA

“Perdono”, sia per “i drammi legati all’Inquisizione”, sia per “le ferite della memoria che ne sono la conseguenza”. A rinnovare la richiesta fatta durante il Giubileo, in occasione della “Giornata del perdono” (12 marzo 2000), è oggi il Papa, in una lettera inviata al card. Roger Etchegaray, in occasione della pubblicazione degli Atti del Simposio internazionale su “L’Inquisizione”, svoltosi in Vaticano dal 29 al 31 ottobre 1998. “Nell’opinione pubblica – scrive Giovanni Paolo II – l’immagine dell’Inquisizione rappresenta quasi il simbolo” dell’”antitestimonianza” e dello “scandalo” frutto del “peccato dei sui figli” in “tutte quelle circostanze in cui, nell’arco della storia, essi si sono allontanati dallo spirito di Cristo e del suo Vangelo”. Oggi, però, sottolinea il Papa, occorre chiedersi “in quale misura questa immagine è fedele alla realtà”, poiché “prima di chiedere perdono, è necessario avere una conoscenza esatta dei fatti e collocare le mancanze rispetto alle esigenze evangeliche là dove esse effettivamente si trovano”. Di qui la necessità dell’”insostituibile contributo” degli storici, che per i teologi costituisce “un invito a riflettere sulle condizioni di vita del popolo di Dio nel suo cammino storico”. Ai teologi, in particolare, il Santo Padre raccomanda “una riflessione critica” basata sulla “distinzione” tra “l’autentico ‘sensus fidei’ e la mentalità dominante in una determinata epoca, che può aver pesato sulla loro opinione. È al ‘sensus fidei’ – sottolinea il Pontefice – che occorre domandare i criteri di un giudizio equo sul passato della vita della Chiesa”. “Discernimento”: questa la parola-chiave suggerita dal Papa per valutare fenomeni storici come quello dell’Inquisizione, per il quale vale la “regola d’oro” del Concilio: “La verità non si impone che in forza stessa della verità”. “L’istituto dell”Inquisizione è stato abolito”, ma “i figli della Chiesa non possono non ritornare in spirito di pentimento sull’acquiescenza manifestata, specie in alcuni secoli, verso metodi di intolleranza e persino di violenza nel servizio alla verità”, ribadisce il Papa citando la “Tertio Millennio Adveniente”. “Questo spirito di pentimento – precisa subito dopo il Pontefice – comporta il fermo proposito di ricercare in futuro le vie della testimonianza evangelica da rendere alla verità”. Il volume presentato oggi, conclude il Papa, s’inscrive nello “spirito” della “richiesta di perdono” che ha caratterizzato l’anno giubilare. “In certe epoche della storia – aveva detto il Papa nella “preghiera”, citata nuovamente nella lettera di oggi, della Giornata del perdono – hanno talvolta accondisceso a metodi di intolleranza e non hanno seguito il grande comandamento dell’amore, deturpando così il volto della Chiesa. Abbi misericordia dei tuoi figli peccatori e accogli il nostri proposito di cercare e promuovere la verità nella dolcezza della carità, ben sapendo che la verità non si impone che in virtù della stessa verità”. Sir