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INGHILTERRA: NO DELLA CHIESA ANGLICANA A CAMERON SUI MATRIMONI GAY
«La Chiesa di Inghilterra non può sostenere la proposta del governo di permettere a tutte le coppie, senza considerazione per il loro sesso, di celebrare un matrimonio civile». Con queste parole, pubblicate in un documento, la Chiesa di Stato inglese si oppone al tentativo del governo di David Cameron di legalizzare i matrimoni tra gay. Il governo, che ha promesso che i matrimoni omosessuali saranno legge entro le prossime elezioni generali nel 2015, ha cominciato lo scorso marzo un processo di consultazione di dodici settimane su questa materia che si concluderà giovedì. Istituzioni e cittadini sono stati invitati ad esprimere il loro parere. Anche la Chiesa cattolica ha chiarito con una posizione che si può intendere per matrimonio soltanto l’unione tra un uomo e una donna. Nel suo documento la «Chiesa di Inghilterra» dice di «aver sostenuto, negli ultimi anni, vari cambiamenti nella legge per creare diritti maggiori per coppie dello stesso sesso» ma di ritenere impossibile da accettare un cambiamento nella definizione del matrimonio. «Rimuovere dalla definizione di matrimonio questa complementarietà essenziale – si legge nel documento – significa perdere qualsiasi istituzione sociale nella quale la differenza sessuale viene esplicitamente riconosciuta».
Secondo il governo del primo ministro Cameron è possibile, per le chiese cristiane, rifiutarsi di celebrare matrimoni tra gay, ma la «Chiesa di Inghilterra» chiarisce che anche su questo punto non è d’accordo. «È politicamente improbabile prevenire matrimoni tra persone dello stesso sesso in luoghi religiosi», si legge nel documento della «Chiesa di Inghilterra». Qualunque cittadino inglese che, per legge, ha diritto a sposarsi in una chiesa anglicana, indipendentemente dalla sua appartenenza religiosa, potrebbe ricorrere all’Alta Corte Europea per ottenere un matrimonio omosessuale religioso. Una prospettiva che dividerebbe profondamente la Chiesa dallo Stato e che potrebbe portare, secondo alcuni commentatori inglesi, alla separazione della «Chiesa di Inghilterra» dallo Stato. Per la Chiesa anglicana e per la Chiesa cattolica la proposta di legge del governo rimane comunque ambigua. «Non è chiaro a quali nuovi diritti, opportunità o responsabilità porterebbe l’introduzione dei matrimoni omosessuali dal momento che le differenze legali tra coppie eterosessuali sposate e partner dello stesso sesso sono state già rimosse con l’introduzione delle unioni civili», scrive la «Chiesa di Inghilterra» nel suo documento. (Sir)