Toscana

INFORMATICA: TOSCANA IMBOCCA LA STRADA DEL SOFTWARE LIBERO

La Regione Toscana imbocca la strada della libera informatica e, prima in Italia, si è dotata di una legge che oltre a riorganizzare in maniera organica tutta la materia relativa alla governance elettronica, cioè alla informatizzazione della pubblica amministrazione, incentiverà il software libero «svincolato dal predominio di Windows» prodotto dalla multinazionale Usa Microsoft. La parte relativa agli incentivi per la conversione al software libero di tutte le pubbliche amministrazioni collegate in rete con la Regione Toscana era contenuta in una proposta di legge dei Verdi che è stata recepita nel testo organico presentato dall’assessore regionale Carla Guidi. Oggi, la maggior parte dei computer nel mondo occidentale funziona con sistema Microsoft: la legge toscana propone di incrementare l’utilizzo del software libero, noto come sistema Linux, che è caratterizzato dal fatto di non esser brevettato, svincolandosi così da Microsoft che oggi detiene un monopolio di fatto. La possibilità di svincolarsi dal predominio Microsoft, secondo quanto hanno spiegato l’assessore Guidi, il capogruppo dei Verdi in consiglio regionale, Fabio Roggiolani e Alessio Papini, consigliere Verde al Comune di Firenze che ha redatto una analoga proposta di legge nazionale ed una proposta di direttiva europea, consente alle pubbliche amministrazioni, ma anche ai privati che si convertiranno al software libero, per i quali sono previsti incentivi da parte della Regione Toscana, di modificare liberamente il sistema elettronico, adattandolo alle proprie esigenze. Il software libero stimola inoltre lo sviluppo delle aziende locali, che potranno produrre software senza dipendere dalla multinazionale Usa, e garantisce la privacy dell’utenza. «Infatti – hanno spiegato Guidi e Roggiolani – mentre nel caso di Linux, ovvero il software libero perché non brevettato, è disponibile il codice sorgente con cui è stato prodotto, cioè se ne conoscono tutte le funzioni che il sistema operativo è in grado di eseguire, non è così per quanto riguarda il sistema Windows, il cui codice sorgente non è disponibile, perché brevettato e sottoposto a segreto industriale». «Non è quindi possibile – hanno aggiunto – sapere tutte le funzioni che Microsoft può svolgere tra le quali si potrebbero anche inserire, potenzialmente, funzioni di spionaggio o comunque di compromissione della privacy». (ANSA).