Un appello a condannare senza ambiguità tutte le violazioni dei diritti dei bambini, che purtroppo sono ancora tantissime nel mondo. A lanciarlo, nella conferenza stampa a conclusione della plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, è stato il card. Ennio Antonelli, presidente del citato dicastero vaticano. Non c’è soltanto la gravissima piaga della pedofilia ha detto il porporato ma anche tante violazioni dei diritti dell’infanzia, come l’impiego in guerra dei bambini soldati, il coinvolgimento nei fanciulli nei trapianti di organi, le violenze familiari, i rapimenti, l’insufficiente o cattiva alimentazione, la privazione dell’istruzione, la costrizione a mendicare, lo spaccio di droga, l’incitamento a prostituirsi,m le mutilazioni sessuali, lo sfruttamento dell’immagine dei minori a fini commerciali, la negazione della giustizia loro dovuta. Quello della Chiesa, ha puntualizzato imporporato, non è tanto il volto di una Chiesa che condanna, quanto quello di una Chiesa che fa appello ai credenti e a tutte le persone di buona volontà ad essere vigilanti, responsabili, operanti per prevenire le difficoltà in cui possono trovarsi i minori nel mondo, a partire dalla consapevolezza dell’inseparabilità dei diritti del fanciullo e di quelli della famiglia. Il 92% delle famiglie italiane ha ricordato il card. Antonelli citando recenti dati statistici sia un bene indispensabile per i bambini. La famiglia vera, composta di uomo e donna,m padre e madre stabilmente uniti. Non basta un sentimento per fare un diritto, ha ammonito il cardinale citando l’importanza di una educazione del cuore. La famiglia ha ribadito il presidente del dicastero pontificio è un soggetto di interesse pubblico e ha diritto ad essere sostenuta, dal punto di vista ecclesiale, ma anche culturale dai media in particolare economico, sociale, politico. Una società che non vuol essere suicida non può non privilegiare quel soggetto che contribuisce di più al suo avvenire, al suo benessere, al suo futuro. Nel Preambolo della Convenzione Onu per i diritti del fanciullo, ha ricordato il cardinale, si parla del diritto dei fanciulli ad una protezione e a una cura speciale sia prima, sia dopo la nascita: è un richiamo ai valori fondamentali della persona e della vita che stanno anche alla base della condanna dell’aborto, abominevole delitto di cui la cultura dominante non vuol sentir parlare.La Chiesa, da parte sua, ha detto il card. Antonelli, parla alle coscienze dei cristiani e degli uomini di buona volontà, e si muove anzitutto sul versante pastorale facendo proposte differenziate di formazione, in modo da poter contare su nuclei di famiglie cristiane che abbiano una fede adulta, un rapporto vivo, personale con Cristo, e una partecipazione concreta alla vita della comunità cristiana, secondo i diversi livelli di appartenenza. Promuovere l’associazionismo familiare è l’altro versante di impegno ecclesiale, che punta a far sì che i laici cristiani si impegnino, con coerenza e competenza, per portare avanti gli interessi della famiglia in dialogo con altri soggetti della società civile. Sul piano sociale, il cardinale ha auspicato provvedimenti a favore delle famiglie numerose, dell’equità fiscale, del diritto alla casa, della conciliazione tra le esigenze del lavoro e della famiglia, della libertà di scuola. Interpellato sulla possibilità dell’adozione per le coppie di fatto o omosessuali, il card. Antonelli ha risposto che ogni bambino per crescere ha bisogno di una madre e di una figura paterna che si amino tra loro. Il divorzio è una ferita gravissima per i bambini: oggi siamo di fronte al paradosso di genitori che amano moltissimo i loro figli, ma non si rendono conto che le loro divisioni possono fare male ai bambini.Sir