Riaprire immediatamente i tavoli concertativi per le problematiche legate alla sicurezza e salute sul lavoro in merito ai cantieri dei 4 nuovi ospedali toscani e a quelli del tratto appenninico dell’A/1. A chiederlo è Domenico Badii, responsabile sicurezza della segreteria regionale toscana della Cisl, che osserva come Oggi siamo a piangere un morto su un cantiere dell’A/1 ed a sperare che un ferito gravissimo nel cantiere dell’Ospedale di Prato non abbia conseguenze permanenti. Il primo incidente è avvenuto poco prima delle 9 nel cantiere del nuovo ospedale in costruzione a Prato. Un operaio albanese di 28 anni è caduto da un’altezza di circa cinque metri. Trasportato con elisoccorso all’ospedale fiorentino di Careggi, è in prognosi riservata. L’altro incidentesi è verificato in uno dei cantieri impegnati nella manutenzione dell’A1, nel tratto compreso tra Roncobilaccio e Barberino, nel comune di Barberino Mugello. Un rumeno, Gabriel Gradinaru, 24 anni, è rimasto schiacciato da una betoniera. L’operaio stava lavorando sulla strada di collegamento delle varie aree del cantiere di manutenzione del viadotto Pecora Vecchia sull’A1 Milano-Napoli. Al momento dell’incidente, Gradinaru stava manovrando il carro betoniera su una strada sterrata larga circa quattro metri. In base a una prima ipotesi, a causa di una svista l’uomo non si sarebbe accorto che le ruote posteriori stavano uscendo dal tracciato, facendo precipitare il mezzo nel dirupo.Per i cantieri appenninici della Tav dice Badii- vista la criticità dell’opera in grandissima parte in sotterranea, si era aperto un tavolo di confronto che aveva portato a definire, prima del primo colpo di piccone, tutte le procedure di sicurezza. E quell’opera ha avuto, nel tratto toscano, un numero di infortuni di gran lunga al di sotto della media.Si è cercato di fare altrettanto con i 4 nuovi ospedali da realizzare in Toscana, ma i tavoli concertativi tra organizzazioni sindacali, Regione, Asl interessate e parti datoriali, sono stati interrotti e non hanno prodotto esiti. Un percorso analogo era stato ipotizzato anche per i cantieri appenninici dell’A/1. Ma anche in quel caso il tavolo non è stato più riconvocato.Crediamo sia opportuno non perdere più tempo, riaprire i tavoli di concertazione, e arrivare a definire nel dettaglio tutti gli aspetti della sicurezza in questi cantieri. Diversamente potremmo aspettarci solo nuovi incidenti.