«Con questo ennesimo lutto, si allunga la lista nera delle morti assurde e rimane il fatto che nessuno potrà lenire il dolore della famiglia per questa tragica perdita.Erano anni che gli edili ad Arezzo non avevano un infortunio mortale. Ma stranamente con il passato succede che, in cantieri di grandi opere dove la sicurezza dovrebbe essere un vincolo, una priorità irrinunciabile, si verifica il contrario». E’ questo il commento della Cisl all’emmesimo incidente sul lavoro, verificatosi stamani, attorno alle 11, in un cantiere edile del Centro Affari di Arezzo. L’operaio,Vincenzo Spiniello, 59 anni, originario di Castelvolturno (Caserta), è morto battendo violentemente la testa in seguito al cedimento della base di un pilone di cemento armato che gli era finito su una gamba, imprigionandolo. L’operaio a breve sarebbe andato in pensione. L’incidente è accaduto mentre l’uomo stava lavorando assieme ad altri colleghi alle fondamenta del pilone che doveva essere rimosso. Spiniello era in basso, mentre gli altri erano nella parte superiore. Secondo una prima ricostruzione, a causa, pare, di un cedimento del terreno, la base del pilone si è mossa finendo sulla gamba dell’uomo che poi, cadendo all’indietro, ha battuto violentemente la testa. I medici del 118 lo hanno trovato ancora in vita ma quando i vigili del fuoco lo hanno liberato Spiniello è morto. Il cantiere è stato messo sotto sequestro.(ANSA).«Purtroppo – scrive ancora la Cisl – dobbiamo di nuovo costatare come in un settore così difficile e pericoloso, quale l’edilizia, dove i tempi di lavoro non coincidono con i tempi di consegna e dove i lavoratori, a volte per contenere i costi dell’impresa, che spesso acquisiscono commesse al massimo ribasso, sono sottoposti a ore di lavoro estenuanti per produrre metri e metri di calcestruzzo in una corsa giocata spesso al limite delle possibilità e, allo stesso tempo delle forze, si è costretti ancora a lavorare all’eta di 60 anni in un settore che, più volte, come CISL abbiamo chiesto con forza venisse inserito fra i lavori usuranti».Per la Cisl «bisognerebbe istaurare il criterio delle visite obbligatorie, almeno settimanali da parte degli enti preposti in cantieri di grandi dimensioni per verificare non solo l’applicazione delle norme di sicurezza, ma anche che le stesse vengano poi continuamente rispettate. Ma come spesso accade, purtroppo, ci vuole il morto per mettere in moto la complessa macchina istituzionale. Infatti, che fine ha fatto il tavolo provinciale che ha la delega in materia di sicurezza assieme al tavolo istituito presso la Prefettura con il compito di monitorare la sicurezza sul lavoro fra gli enti preposti? La CISL più volte aveva lanciato l’allarme sulle zone di sicurezza da far rispettare, soprattutto, nel settore edile avanzando anche delle proposte ma, purtroppo e con tanta marezza, è costretta ancora una volta a registrare che ai buoni proposito non seguono i fatti e l’ennesimo risultato è una vita spezzata per un guadagnare un pezzo di pane».