Il secondo incidente mortale nel giro di tre giorni, sempre a Livorno, sempre in porto, conferma, ancora una volta nel modo più drammatico, che la sicurezza non viene garantita e ricercata con l’attenzione che la sacralità della vita e la salute delle persone richiedono. A dirlo è Domenico Badii, responsabile sicurezza della segreteria regionale Cisl della Toscana, dopo l’incidente mortale verificatosi questa mattina nel porto di livorno e costato la vita ad un camionista spezzino, Francesco Ratti, 46 anni. L’uomo, secondo quanto appreso all’esito della ricognizione esterna del cadavere, è morto sul colpo per le lesioni provocate dallo schiacciamento dell’addome operato da uno dei pesantissimi tubi di acciaio che venivano scaricati dal camion.Questa duplice tragedia prosegue Badii- cade proprio alla vigilia dell’Assemblea regionale dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, in programma domani a Firenze, e ci ricorda che la sicurezza sul lavoro, pur potendo contare su un’ottima normativa in materia, è ancora un obiettivo lontano da raggiungere. Ed al quale troppo spesso, colpevolmente, le aziende dimenticano di prestare attenzione in modo prioritario”.Lo diciamo da sempre, lo ribadiamo oggi con la rabbia di una nuova tragedia: nessun lavoro, nessuna fase di lavorazione deve essere avviata prima di aver accertato il rispetto di tutte le precauzioni di sicurezza. Precauzioni che fanno talvolta perdere un po’ di tempo, ma che salvano la vita. E la vita di un uomo o di una donna viene prima del profitto o della necessità di terminare in fretta un lavoro.