Dobbiamo ribadire che il nucleare rimane comunque una fonte energetica non sicura. Non basta che ci sia un no’ al nucleare nei singoli Paesi, serve una risposta a livello europeo, sul fronte della sicurezza e dell’informazione. Lo afferma oggi al SIR Matteo Mascia, esperto di temi ambientali della Fondazione Lanza, appena appresa la notizia dell’incidente nel forno di un sito nucleare a Marcoule, nella regione del Gard a sud della Francia, non distante da Avignone e Nimes e a 242 chilometri in linea d’aria da Ventimiglia. L’esplosione ha causato un morto e quattro feriti, di cui uno “molto grave”. La speranza è che sia un incidente contenuto senza conseguenze per il territorio dice Mascia -, ma dovremo vedere le notizie che arriveranno nei prossimi giorni. Dopo Fukushima qualcosa è cambiato. Nemmeno l’efficienza giapponese è riuscita ad evitare rischi. Se l’evento francese fosse così drammatico prosegue – ci sarebbero conseguenze pesantissime per il nostro Paese. Abbiamo visto in passato i danni di Chernobyl, nonostante fosse a migliaia di km di distanza. Purtroppo sui temi ambientali l’inquinamento non conosce frontiere, per cui la risposta deve essere multilaterale, a livello di Unione europea, di organizzazioni e agenzie internazionali per l’energia. E’ vero che sono stati avviati gli stress test’ sulle centrali europee osserva l’esperto della Fondazione Lanza -, ma su questo fronte bisognerà comunque investire risorse e garantire ai cittadini una migliore e più trasparente informazione sui rischi e sulla prevenzione. La vittoria del referendum in Italia, precisa Mascia, è stata importante per indirizzare la politica energetica su un mix che possa favorire soprattutto le fonti rinnovabili, a fianco delle fonti fossili. Rimane la preoccupazione per il fatto che intorno all’Italia ci sono centinaia di centrali nucleari. A suo avviso bisogna allora rafforzare e ripensare una politica energetica dell’Unione europea che ponga una serie di garanzie sul fronte della sicurezza. Dobbiamo lavorare sul fronte della sicurezza e della riconversione dell’energia nucleare in energie rinnovabili conclude -. La Germania ha assunto una posizione importante nell’abbandonare nell’energia nucleare. Forse, a livello di Ue, si può progettare una programmazione per i prossimi dieci anni in direzione di un abbandono dell’energia nucleare nel contesto europeo. (Sir)