Firenze

Inaugurato il «Gesù senza tetto» alla Badia Fiorentina: «Un invito a farci prossimi di poveri ed emarginati»

Significativa anche la collocazione scelta, all’ingresso della Badia Fiorentina: la chiesa dove Giorgio La Pira istituì la cosiddetta «Messa dei poveri» ancora oggi celebrata ogni domenica. Da lunghi anni, la Badia è un luogo di ritrovo di tanti emarginati. Anche il giorno scelto non era casuale: il 9 gennaio è l’anniversario della nascita del «Sindaco santo».

L’artista ha regalato varie copie dell’opera a diverse città del mondo: una è stata collocata durante il Giubileo della Misericordia nel cortile di Sant’Egidio in Vaticano, un’altra si trova vicino all’abbazia di Westminster, a Londra. «Un giorno – ha raccontato l’autore dell’opera – ho visto un ammasso di coperte su una panchina: avvicinandomi ho visto che sotto c’era un uomo. Quel giorno ho visto in quell’uomo Gesù. Sono tornato allo studio e ho cercato di rappresentare quello che avevo sentito». Nella panchina c’è un posto libero per sedersi, in modo che chiunque può accostarsi alla figura sdraiata.

Il «Gesù senza tetto» è stato benedetto dal cardinale Giuseppe Betori: «Questa opera molto realista – ha affermato l’Arcivescovo di Firenze – invita a vedere il volto e la presenza di Gesù in ogni fratello, specialmente nei più poveri ed emarginati. La possibilità di sedersi accanto a Lui, ai suoi piedi trafitti dai chiodi, sollecita a farci prossimi, a condividere la sofferenza, ad alleviare la solitudine delle persone che incontriamo ogni giorno sulla strada della nostra vita».

Un’iniziativa che ha visto la collaborazione di Comune di Firenze, Arcidiocesi, Caritas, parrocchia di San Remigio, Opera di San Procolo, Fraternità Monastiche di Gerusalemme, Fondazione La Pira, Centro Internazionale Giorgio La Pira, Opera Giorgio La Pira. «La statua – ha affermato l’assessore ai beni comuni Massimo Fratini – ha un significato importante: entrare in contatto con il povero e prenderci cura di lui è un vero incontro con Gesù». Fratini ha sottolineato un aspetto particolare: nella persona del povero è raffigurato Gesù, «ma lo si scopre solo se ci si avvicina: allora si notano i fori dei chiodi sui piedi. Se si rimane distanti, indifferenti, non lo si capisce».

Parole di soddisfazione per aver trovato una giusta collocazione a questa statua sono state espresse anche dal priore della Badia Fiorentina, padre Antoine Emmanuel, e dal direttore della Caritas Alessandro Martini. Prima dell’inaugurazione, nella Messa celebrata alla Badia Fiorentina, don Giovanni Momigli (direttore dell’Ufficio di pastorale sociale della Diocesi di Firenze) ha voluto ricordare che «Gesù viene presentato nei panni di un “senza casa”, come coloro che vivono per strada o che si ritrovano sulla strada, a causa di norme giuridiche poco intelligenti, per niente strategiche e che, di fatto, abdicano al governo della complessità dei eventi. Giorgio La Pira, il 20 luglio 1958, in uno dei suoi discorsi domenicali alla “Messa del Povero”, qui alla Badia Fiorentina, disse: «Dovete pregare anche per il governo, qualunque sia; se io fossi in Russia, io cristiano pregherei per Krusciov, pregherei Dio perché lo converta». Senza pensare, come dice Papa Francesco, che «la politica sia riservata solo ai governanti», perché «tutti siamo responsabili della vita della “città”, del bene comune», mentre si opera per affermare le ragioni sociali e politiche di una convivenza fondata su umanità e fraternità, dobbiamo davvero pregare per chi è chiamato a governare la comunità nazionale e quella locale».