Firenze

Inaugurata a Firenze “Casa della Carità”, l’opera nata dal Convegno ecclesiale nazionale

Un nuovo umanesimo fondato sul Vangelo, capace di unire bellezza e carità, verità e misericordia: di questo si era parlato al Convegno ecclesiale nazionale di Firenze, nel novembre del 2015. In quell’occasione era stato presentato il progetto di una Casa della Carità in cui tutto questo diventasse visibile, un segno concreto di cosa significa l’attenzione all’uomo, soprattutto nelle sue fragilità, nella sua povertà.

Con l’inaugurazione, ieri, dell’ultimo lotto dei lavori, questo progetto è adesso realtà. Un momento di festa che ha visto insieme tutte le istituzioni che insieme hanno condiviso questa scommessa: la Diocesi di Firenze, che ne propose l’idea, la Conferenza Episcopale Italiana e la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, che l’hanno sostenuta condividendo la spesa. Ma anche il Comune di Firenze e la Regione Toscana, che hanno seguito l’iter dei lavori, e la Fondazione Caritas che ne cura la gestione. Senza dimenticare realtà locali come la Fratellanza Popolare di Peretola, che gestirà il centro per gli anziani del quartiere, o le suore che costituiscono l’anima di questa grande comunità. Perché la Casa della Carità è essenzialmente un luogo di incontri, come ha sottolineato l’Arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori: “Incontro tra le istituzioni che hanno lavorato insieme per creare qualcosa di significativo. Incontro della Chiesa con i poveri, i fragili, tutti coloro che hanno bisogno di un sostegno in questa città e in questo quartiere in particolare. Incontro di tante persone: i bambini, gli anziani, i richiedenti asilo. Siamo in una società parcellizzata, individualista, chiusa in se stessa in cui l’incontro e il camminare insieme diventa difficile. La Casa della Carità è anche un segnale a tutta la società, un messaggio politico nel senso alto, nobile della parola, per costruire una società più fraterna e condivisa. Non solo sanare ferite, ma anche dare una profezia di futuro”.

All’inaugurazione è intervenuto don Ivan Maffeis, Sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana: “Sullo sfondo di un tempo che presenta diversi segni di sfilacciamento sociale – ha affermato – diventa ancora più significativa e dirompente la solidarietà corale che qui si esprime nella realizzazione della Casa della Carità. Casa dice famiglia, dice comunità, è spazio di relazioni, di aiuto, sostegno e reciprocità; casa è capitale sociale. Casa è cultura, testimonianza che è possibile, e fecondo, avvicinare l’altro, fare spazio, farsi prossimo, porsi accanto a quanti soffrono, con la sincera volontà di cambiare insieme le cose”.

Anche il Sindaco di Firenze Dario Nardella ha richiamato il “gioco di squadra” fatto per arrivare a realizzare questo progetto, e l’importanza del ruolo che la Chiesa e il volontariato cattolico possono avere per affrontare uno dei grandi mali del nostro tempo, la solitudine e la mancanza di relazioni. La Vice Presidente di Fondazione CR Firenze, Donatella Carmi, ha espresso la soddisfazione per aver partecipato a un’opera che ha un obiettivo così alto.

Presente all’inaugurazione anche l’ex direttore della Caritas diocesana di Firenze Alessandro Martini, che ha seguito la realizzazione del progetto, e il nuovo direttore Riccardo Bonechi che da poche settimane ne ha preso il posto. La gestione della Casa della Carità però sarà affidata alla Fondazione Caritas, “braccio operativo”: insieme a tanti operatori e volontari, erano presenti il Presidente Vincenzo Lucchetti e la Direttrice Ginevra Chieffi.