Firenze

In tremila da Firenze a Roma per il pellegrinaggio diocesano

Sono partiti in tremila questa mattina prima dell’alba da varie parrocchie, con i pullman e con un treno speciale, per partecipare al pellegrinaggio diocesano. L’occasione era il desiderio di ricambiare la visita fatta dal Papa a Firenze nel novembre scorso, per ringraziarlo dei tanti doni lasciati alla città, ma anche di partecipare al giubileo della Misericordia attraversando la porta Santa della basilica di San Pietro.

Ad accompagnare i pellegrini anche il gonfalone del comune di Firenze e le chiarine che hanno salutato l’arrivo in piazza di papa Francesco con il loro caratteristico suono. A rappresentare il comune Massimo Fratini, vice presidente del consiglio comunale, in fascia tricolore.

Il Papa ha dedicato l’udienza giubilare al tema della conversione: «convertitevi» è la prima parola offerta da Gesù nella sua predicazione. Anche noi, ha detto il Papa, abbiamo bisogno di convertirci: aprite le porte a cristo, ha detto, e vi assicuro che saremo più felici.

Al termine dell’udienza, il Papa ha ricevuto il saluto del cardinale Giuseppe Betori, che gli ha fatto dono della sua nuova lettera pastorale e di una copia della raccolta degli scritti di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi. Il vicario, mons. Andrea Bellandi, ha invece donato al Papa un libro sulla Santissima Annunziata e una bottiglia di vinsanto. A salutare il Papa anche il presidente dell’Opera del Duomo Franco Lucchesi e don Massimiliano Gabbricci, assistente spirituale della Fiorentina e della nazionale di calcio, impegnata in questi giorni agli europei: il Papa ha assicurato la sua benedizione agli azzurri, poi è tornato indietro e ha detto a don Massimiliano: adesso però che non tornino sconfitti. Il cardinale Betori ha presentato al Papa anche una famiglia di pellegrini con due bambini in adozione.

Nel pomeriggio i pellegrini hanno varcato la Porta Santa, e partecipato alla Santa Messa presieduta dal card. Betori all’altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro, e concelebrata con tutti i sacerdoti. Alla celebrazione hanno partecipato 40 seminaristi e i coristi della Cappella Musicale della Cattedrale diretti dal Maestro Michele Manganelli.

Nell’omelia il cardinale Betori ha ricordato, tra i motivi di questo pellegrinaggio, «il dolce dovere di dire grazie a Papa Francesco per il grande dono che ci ha fatto con la visita alla nostra città. Un grazie che deve farsi assunzione responsabile del suo insegnamento». L’arcivescovo ha ricordato le parole pronunciate dal Papa allo stadio Franchi: «l’umanesimo, di cui Firenze è stata testimone nei suoi momenti più creativi, ha avuto sempre il volto della carità. Che questa eredità sia feconda di un nuovo umanesimo per questa città e per l’Italia intera». Di questa eredità, ha detto Betori, «chiediamo al Signore Gesù, in questa Eucaristia, di essere credibili testimoni nei nostri giorni».

«Abbiamo bisogno – ha detto ancora Betori- di una Chiesa riconciliata nella misericordia, che diffonda attorno a sé gesti di amore e misericordia, prendendosi cura, nella verità e nella carità, dei feriti della vita. Sono i molteplici fronti della fragilità in questa nostra società, che si manifestano nello spirito confuso nostro e di tanti uomini e donne, nell’oscuramento circa l’identità e la stessa possibilità del vero, nelle molte emarginazioni sociali frutto delle diseguaglianze generate da sistemi economici iniqui, che gravano sui popoli e gli individui più deboli».

Durante la celebrazione i fedeli hanno pregato anche per il cardinale Silvano Piovanelli, arcivescovo emerito di Firenze, che sta attraversando condizioni di salute difficili.

Foto di Anna Zucconi