Giubileo 2025

In ottobre la Toscana a Roma per il Giubileo

In preparazione l’evento che porterà tutte le diocesi toscane, insieme ai loro vescovi, al passaggio della Porta santa

Roma 08 dicembre 2015 Passaggio dei Primi pellegrini attraverso la porta Santa della basilica di San Pietro.


Tra gli ottomila e i diecimila partecipanti: queste al momento le previsioni per il pellegrinaggio regionale che sabato 11 ottobre porterà tutte le diocesi toscane, insieme ai loro vescovi, al passaggio della Porta santa della basilica di San Pietro.
«I numeri sono ancora indicativi – sottolinea don Marco Fagotti, incaricato regionale per il turismo religioso e i pellegrinaggi – ma si comincia ad avere qualche idea su quante potrebbero essere le adesioni, in modo da poter organizzare pullman e treni. Per portare al Giubileo così tante persone ci sono tanti aspetti da organizzare e dobbiamo pensarci fin d’ora».
Anche il programma è in via di definizione: la richiesta avanzata dalle Chiese toscane è di poter celebrare insieme, nella mattina, la Messa all’aperto in piazza San Pietro (visto che il numero di partecipanti, se le stime saranno confermate, dovrebbe superare la capienza della basilica). Dopo la celebrazione, i pellegrini potranno attraversare la Porta santa: un passaggio che richiederà alcune ore. Nel pomeriggio quindi potrebbero esserci momenti organizzati dalle singole diocesi, prima di ripartire verso casa.
Per quanto riguarda il viaggio, lo svolgimento in una sola giornata – senza pernottamenti a Roma – richiederà una partenza all’alba, se non prima. Ci saranno diverse decine di pullman, da varie zone della Toscana, e alcuni treni speciali che partiranno da Firenze (che potrebbero fermare anche ad Arezzo) e probabilmente anche da altre città. La Florentour (agenzia di pellegrinaggi della diocesi di Firenze) cura l’organizzazione generale, ed è a disposizione per le diocesi o i gruppi che ne abbiano bisogno.
Ai pellegrini sarà dato un libretto, che accompagna il viaggio, con alcune riflessioni sul significato teologico e spirituale del Giubileo e con i testi per la preghiera, sia per la celebrazione liturgica che per prepararsi al passaggio della Porta santa. Allo studio anche l’idea di un elemento comune che permetta di identificare tutti i pellegrini che vengono dalle diocesi toscane.
«L’organizzazione è complessa – spiega don Fagotti – ma il fatto che il pellegrinaggio venga fatto in forma regionale aggiunge sicuramente valore a questa giornata. Nel corso di quest’anno le persone potranno avere anche altre occasioni per andare a Roma, noi come Florentour stiamo organizzando anche vari pellegrinaggi per gruppi o parrocchie, anche di più giorni. Quella dell’11 ottobre però sarà un’occasione speciale, un bel momento di fraternità tra tutte le Chiese della Toscana».
Non va dimenticato che, a differenza di quanto avvenne per il Giubileo straordinario della Misericordia nel 2016, le Porte sante si trovano soltanto a Roma (quella di San Pietro e quelle delle altre basiliche papali): in questo senso il Giubileo della Speranza si richiama al valore storico dell’Anno santo, che era anche quello di richiamare a Roma, alla cattedra di San Pietro, tutta la cristianità come segno di unità nella fede. Si calcola che già oltre mezzo milione di pellegrini abbia varcato la Porta santa, e tanti altri ne arriveranno nel corso del 2025 prima che la porta venga richiusa e murata. Oltre ai pellegrinaggi di singoli fedeli, parrocchie, diocesi, ci saranno gli eventi speciali: dopo il Giubileo degli operatori della comunicazione, dal 24 al 26 gennaio, che ha aperto il calendario, ci saranno momenti che riguardano varie categorie di persone. I prossimi sono il Giubileo delle forze armate (8-9 febbraio) e il Giubileo degli artisti (16-18 febbraio). A marzo ci sarà invece il Giubileo del volontariato. Tra i più attesi, il Giubileo degli adolescenti, in aprile, e il Giubileo dei giovani, in estate. Non mancheranno appuntamenti per i malati, per le persone disabili, per gli anziani, per la scuola.
Resta aperta la possibilità di ottenere l’indulgenza legata al Giubileo anche attraverso pellegrinaggi alle cattedrali o alle altre chiese giubilari stabilite dal vescovo in ogni diocesi, adempiendo anche alle altre indicazioni (confessione, preghiera, opere di carità…) C’è poi l’invito, tra le Norme stabilite dal Vaticano, «a rendere visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili…), quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro». Tante forme di pellegrinaggio, che possono consentire a tutti di vivere il Giubileo. L’appuntamento di domenica 11 ottobre sarà però, per la Toscana, quello numericamente più consistente.