«A cosa serve una grande profondità di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento?». Questa frase di Eugene Smith descrive la personalità, il carattere, il modo di vivere la fotografia di grandi fotografi stretti intorno ad un’agenzia per eccellenza, la «Magnum», da essi fondata per difendere lo scatto libero. La capacità di questi grandi professionisti, cresciuti fotograficamente in un duro campo di battaglia come quello della Seconda guerra mondiale, si riflette in cinquantatré suggestive e rare istantanee, esposte nella cornice rinascimentale di Palazzo Pichi Sforza a Sansepolcro. La mostra dal titolo «Ritratti di star», organizzata da Mercurio Promozioni, visibile fino al 2 giugno, rappresenta una finestra diversa sul mondo dei divi del cinema che diventano finalmente normali: Halsman ferma il momento in cui una entusiasta Marylin Monroe salta verso l’alto, come se si volesse liberare da quel vestito da sera a frange e brillantini che la fa sentire troppo importante e diversa dalle altre, e Grace Kelly che, sempre per la serie «Jumpology», veste abiti assolutamente semplici: una perfetta ragazza della porta accanto. La forza di queste foto sta nell’assenza di distanza tra il fotografo e l’attore: l’attore è osservato e nello stesso tempo aiutato a farsi conoscere come uomo. Una mostra da vedere.Margherita Tizzi