Prato

«In mezzo ai terremotati per tendere la mano»

Nella cittadina laziale, i giovani di Prato hanno incontrato due loro coetanei che hanno vissuto il sisma. Francesco e Christian sono testimoni coraggiosi. Il terremoto ha portato via qualcosa a entrambi, a qualcuno la casa, a qualcuno i propri cari. Don Marco Degli Angeli, coordinatore del vicariato sud ovest per la Pastorale giovanile e vice parroco di S. Pietro a Iolo, racconta di aver vissuto una bella esperienza ad Amatrice. «Oltre all’incontro con Francesco e Christian, che ha colpito molto i ragazzi, un momento sentito è stato quello della consegna ufficiale della busta, con i fondi raccolti dai ragazzi pratesi, a don Savino D’Amelio, parroco di Amatrice e nostra guida sul campo. Siamo riusciti a mettere insieme 4.385 euro in tutto, unendo le nostre forze: mi sembra un bel risultato» conclude don Marco.

Parole piene di soddisfazione sono anche quelle di Gabriele Agati, 22 anni, animatore di Casale. «Siamo partiti sapendo che avremmo consegnato la busta con i soldi a don Savino, ma mai avremmo potuto immaginare cosa si prova a camminare in mezzo alle macerie ascoltando dalla viva voce di chi ha vissuto il sisma racconti di vite spezzate, di un passato che fa male, ma da cui è necessario ripartire. I pochi amatriciani rimasti sul luogo del sisma non sono pieni di rabbia o rassegnazione, ma grati di tutti i gesti di solidarietà giunti non solo dall’Italia, ma da tutto il mondo». Michele Boretti, ad Amatrice come rappresentante della Misericordia di Iolo, racconta di una realtà che non si comprende attraverso lo schermo televisivo, ma che va vissuta in prima persona, ed è capace di muoverti corde nascoste dell’animo. Un’altra figura che ha lasciato il segno è quella di don Savino D’Amelio, il parroco settantenne di Amatrice che non ha lasciato da soli i propri concittadini.

«Don Savino – afferma Lorenzo Gelsumini, animatore di Tobbiana – è una persona umile, ma capace di portare grandi pesi sulle spalle. Abbiamo avuto l’opportunità di passare con lui soltanto una giornata, ma mi è sembrato consapevole e pieno di speranza. I fondi portati dai ragazzi ad Amatrice sono solo un piccolo contributo alle popolazioni terremotate: non siamo andati là come spettatori, ma per portare un aiuto, seppur nel nostro piccolo». Il rapporto stabilito tra don Savino e alcuni ragazzi di Amatrice e i giovani pratesi è destinato a continuare: gli amatriciani, infatti, saranno a Prato nel mese di luglio.