Malgrado il tempo che ce l’aveva messa tutta per scoraggiare i partecipanti, la ventesima edizione della «Marcia per il Ceis» ha quasi raggiunto anche quest’anno quota mille. Infatti, tanti sono stati gli iscritti alla partenza che era fissata in da piazza San Iacopo. Un po’ preoccupati, all’inizio, gli organizzatori ma, quando è arrivato il numeroso gruppo degli studenti della scuola media «Francesco Severi» (246 tra ragazzi e ragazze accompagnati da alcuni insegnanti) il presidente del Centro Aretino di Solidarietà, Franco Balò, era visibilmente soddisfatto. Perché «è soprattutto dai giovani che deve venire la risposta e la sfida alla droga», ha spiegato.Questo il significato della manifestazione: focalizzare l’attenzione sul problema della tossicodipendenza proprio con una partecipazione che, anche attraverso una marcia, può esprimere la volontà di condividere un impegno. Dopo molti anni di esperienza che unisce una metodologia di intervento allo spirito dell’impegno al servizio di chi ne ha bisogno, il Csa, sottolinea il presidente Balò, ha come obiettivo principale quello di promuovere una nuova cultura all’insegna dell’umanesimo integrale come condizione per rispondere alla sfida del mondo post-moderno e soprattutto al nichilismo di cui la droga è sintomo particolarmente vistoso. Una cultura che fa perno sull’uomo e sui valori umani, che li mette al primo posto e ne riconosce la priorità sulle ideologie. Perché ogni giorno si deve tracciare la storia di domani e, di questa storia, i giovani saranno protagonisti.Ma, tornando alla Marcia, quello che scende in piazza ad ogni edizione è un popolo variegato che va dalle famiglie anche numerose, come quella di quest’anno, la famiglia Nicchi (nove partecipanti) alle società sportive, dalle scuole ai gruppi parrocchiali. Varie le fasce di età: da zero a novanta anni. E non è inusuale che il più vecchio partecipante vada ben oltre i settanta anni, come la signora Assunta (classe 1932). Malgrado la droga sia divenuta anche materia di contese partitiche e strumentalizzazioni, alla Marcia per il Ceis i rappresentanti delle istituzioni e i politici locali sono, sempre stati presenti rispettando lo spirito del Centro che non ha matrice politica e confessionale. Alla partenza e alla premiazione di questa ventesima edizione c’erano presente il Prefetto, Maurizio Di Pasquale, insieme ad alcuni rappresentanti della provincia tra cui il presidente Vincenzo Ceccarelli. Il trofeo Ceis è andato, come da tradizione, alla scuola media «Severi» da cui veniva il maggior numero di partecipanti. E come sempre va in archivio una manifestazione da cui parte un forte messaggio di speranza.di Anna Maria Berni