Firenze

In Friuli, quarant’anni dopo il terremoto: il viaggio dei volontari con la Caritas

«Tornare lassù dopo quarant’anni è stata un’esperienza straordinaria» racconta Alessandro Martini, direttore della Caritas diocesana. Per la Caritas fiorentina quella del 1976 fu uno dei primi grandi impegni, e anche per questo la Caritas ha voluto organizzare questo  viaggio per partecipare alle celebrazioni dell’anniversario. «Siamo stati accolti nella grande chiesa di Buja – spiega – con la prgehiera del Te Deum, una riflessione del parroco e un saluto di don Marcello Caverni, Vicario episcopale, che ha accompagnato la nostra delegazione. Dalla comunità friulana abbiamo ricevuto alcuni doni, come segno di riconoscenza, tra cui un’offerta cospicua per un’opera di carità da realizzare a Firenze». Dopo il pranzo, offerto dalla parrocchia, la delegazione fiorentina si è trasferita a Gemona, uno dei luoghi simbolo del terremoto, per la Messa presieduta dall’arcivescovo di Udine insieme alle delegazioni giunte da tutta Italia per ricordare quei giorni di lutto e distruzione, ma anche di solidarietà e di rinascita.Tanti i ricordi scambiati durante il viaggio: tra i nomi ricorrenti quello di Pierluigi Cavallini, che non ha potuto partecipare a questo anniversario ma che molti hanno citato come un attivo coordinatore del lavoro dei volontari di allora. Così come padre Antonio di Marcantonio, allora giovane frate e oggi rettore della basilica di Santa Croce. Il cardinale Gualtiero Bassetti, oggi arcivescovo di Perugia, allora era invece rettore del Seminario minore, e accompagnò in Friuli un gruppo di seminaristi.Da ricordare, facendo memoria di quegli anni, anche la presenza di giovani friulani che furono accolti nei campi estivi dell’Azione Cattolica o dell’Opera per la Gioventù.