Cinquanta giorni dopo il sabato di Pasqua , la Chiesa cattolica celebra la festa di Pentecoste (dal greco antico pentekostè heméra, cinquantesimo giorno). «Salutando» la discesa dello Spirito Santo, che viene come la nuova legge donata da Dio ai suoi fedeli. E la nascita della Chiesa.La Chiesa pisana si prepara a questa festa con una veglia diocesana presieduta dal nostro arcivescovo la sera di sabato 22 maggio in Battistero ed in Cattedrale.La veglia «chiuderà» una novena di preparazione, organizzata dalla Consulta delle aggregazioni laicali e che si terrà da venerdì 14 maggio nella chiesa di Sant’Antonio a Pisa.Due ore a sera. Nella prima ora, i partecipanti «accoglieranno» la Parola di Dio, e brani del Catechismo della Chiesa cattolica o di encicliche papali o degli orientamenti pastorali che la nostra diocesi si è data per il prossimo quinquennio. «Riletti», «riassunti» ed integrati dalla meditazione di un relatore. Sarà don Pietro Cantoni, dell’Opus Mariae Matris Ecclesiae, nella prima sera, a meditare su come lo Spirito Santo inizia l’opera universale della Salvezza; il nostro arcivescovo, nella seconda, a parlare dello Spirito santificatore della Chiesa; padre Claudio Fanetti, assistente regionale dei Movimenti mariani, nella terza, a meditare su «La carità nello Spirito, la Santità nella Chiesa». Antonio Azzarà (Cammino neocatecumenale) lunedì 17 maggio, a parlare de «Lo Spirito inviato per la perfezione». Martedì 18 maggio, in ossequio all’Anno sacerdotale, don Andrea Bellandi (Comunione e liberazione), docente alla facoltà teologica a Firenze, parlerà della figura del «sacerdote, strumento dello Spirito per la santità della Chiesa». La sera successiva, Raquel Marques Lito e Angelo Spinosa (incaricati della sezione giovanile di Toscana e Umbria per il Movimento dei focolari) condivideranno con i presenti le loro riflessioni su «Vie e mezzi di santità dello Spirito». Giovedì 20 maggio, Marcella Reni, direttore nazionale di Rinnovamento nello Spirito Santo dirà come «Lo Spirito plasma Maria modello di virtù nella Chiesa». Infine monsignor Stefano Serafini, delegato arcivescovile per la Consulta delle aggregazioni laicali nella penultima serata, parlerà dei santi modelli di virtù: e in particolare San Ranieri, penitente discepolo del Signore; il venerabile servo di Dio Giuseppe Toniolo, una vita spesa tra famiglia e impegno sociale; ed il servo di Dio Lodovico Coccapani, mendicante per Cristo che lui vedeva nei poveri.Dopo l’intervento del relatore, sarà esposto il Santissimo Sacramento e tutti potranno adorarlo.«Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste!» (Matteo 5,48). «È appunto in questa direzione – scrive l’arcivescovo negli orientamenti pastorali – che vuole muoversi tutta la nostra Chiesa pisana. Non ci si può accontentare di una vita cristiana mediocre: la mediocrità può essere comoda, ma non entusiasma nessuno; di solito è poco esigente, ma non funziona mai da calamita per aiutare gli altri a tendere a ciò che vale di più; costa poco, ma vale sicuramente pochissimo. Il duc in altum detto da Gesù a Pietro sul lago è sicuramente un invito ad andare verso il largo, e comporta sempre una forte tensione verso ciò che vale di più e per cui vale la pena lasciar perdere tutto il resto. Gesù, chiamandoci alla santità, ci ripete: Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. La mèta è sicuramente altissima e sarebbe per noi proibitiva se non fossimo stati ricolmati della santità di Dio attraverso l’opera santificatrice dello Spirito. Nei sacramenti, infatti, noi riceviamo il dono della grazia santificante per cui diventiamo tempio dello Spirito Santo».