così è accaduto nella comunità di Santa Fiora, apprezzabile frazione di Sansepolcro, dove si è svolta un’adorazione eucaristica durata gran parte della notte.Promotori dell’iniziativa il gruppo giovani che dopo aver organizzato un banchetto in canonica hanno animato la S.Messa e dato inizio all’adorazione. Su richiesta del parroco si sono soffermati a riflettere su due questioni di rilievo: che cosa è il crocifisso per noi? E chi siamo noi per il crocifisso? Domante a cui non è stato facile fornire un’unica risposta esauriente. Sebbene molte siano state le impressioni che questa immagine, simbolo di un Dio disposto a sacrificarsi per l’umanità, suggeriva ai cuori della gente, è stato necessario permettere alle emozioni di manifestarsi attraverso il volto sofferente di Cristo così da comprendere appieno la natura del Suo amore prima di poter esprimere un giudizio.Le opinioni personali di tutti i partecipanti sono state annotate su tante piccole lettere che sono state successivamente raccolte e poste sopra l’altare per essere riconosciute solennemente attraverso la celebrazione eucaristica. La percezione avvertita è stata quella di essersi sentiti avvolgere da un rincuorante senso di pace e di gioia scaturito da un silenzio che ha permesso alle sensazioni soffocate dalla vita quotidiana di sbocciare. Serenità, fratellanza e uguaglianza di fronte a Dio: sono stati questi i nomi delle «virtù» emerse dal raggruppamento di persone in adorazione che nel silenzio delle parole hanno trovato un’oasi di pace su cui appoggiarsi di fronte alla routine.Alcuni hanno affermato che in questi tempi la croce non sia altro che un simbolo tra i simboli, proprio come tanti altri. Senza dubbio un segno lo è davvero, ma capace di donare felicità gratuita alle persone che si sentono cingere dal suo abbraccio sofferente, talmente ricolmo di amore che dona la vita eterna.Samuele Foni