I numeri possono anche apparire freddi e didascalici. Però, qualche volta possono servire per farsi un’idea e per riassumere un evento. Se si scorrono le cifre della festa della Madonna del Conforto di quest’anno l’immagine che appare davanti agli occhi è quella di un’intera città ai piedi della Vergine. Il primo dato inconfutabile è quello delle candele che mercoledì della scorsa settimana sono state accese ai piedi della terracotta che nel 1796 liberò Arezzo dal terremoto: più di 17mila fiammelle hanno illuminato in diciotto ore la cappella fatta costruire dal Vescovo Niccolò Marcacci. Una cifra impressionante da cui è possibile ricavare anche il numero di persone che hanno varcato la soglia della cattedrale di Arezzo: oltre 60mila, dalle sei del mattino a mezzanotte.«Sono commosso», ha affermato il Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, nella solenne celebrazione delle 18. Di fronte a lui, fra le navate del duomo, la folla delle grandi occasioni e un pellegrinaggio ininterrotto verso la Madonna del Conforto. «La devozione a Maria – ha spiegato il Vescovo – ci fa toccare con mano l’amore di Dio verso l’umanità». Eppure, ha detto monsignor Bassetti, «c’è tanto deserto dentro di noi». E la ragione va rintracciata in una «società priva di riferimenti». Riferimenti che sono stati cancellati quando «sono state tagliate le radici cristiane», ha tuonato il Vescovo. «Si è inaridito l’umanesimo cristiano – ha spiegato monsignor Bassetti – su cui è stata fondata anche questa cattedrale». Da qui l’invito a rivitalizzare la fede e a tornare a scoprire la Scrittura. «Occorre vivere fino in fondo i valori che trovano il loro fondamento nel Vangelo», ha affermato il Vescovo.E’ stato un 15 febbraio intenso quello che ha vissuto la Chiesa aretina. Ospite della giornata il cardinale Zenon Grocholewski, prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica, che ha presieduto la concelebrazione delle 10.30. Accanto a lui, oltre a monsignor Bassetti, anche il Vescovo di Fiesole monsignor Luciano Giovannetti, il Vescovo di Masuccaba, monsignor Giovanni Bernardo Gremoli, il Vescovo di Chiusi-Pienza-Montepulciano monsignor Rodolfo Cetoloni, il Vescovo emerito di Arezzo monsignor Giovanni D’Ascenzi, il Vescovo emerito di Grosseto monsignor Giacomo Babini e il Vescovo emerito di Volterra monsignor Vasco Bertelli. In prima fila gli amministratori locali, a cominciare dal presidente della Provincia, Vincenzo Ceccarelli, e dal vice-sindaco di Arezzo, Paolo Ammirati. Poi il prefetto, i vertici di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza. Alle 21 la celebrazione è stata presieduta dal Vescovo di Grosseto, monsignor Franco Agostinelli.