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Prato

In 400 all’udienza di Benedetto XVI

di Archivio Notizie

dall’inviato a Roma Fabio Barni Quattrocento pratesi all’udienza dei cinquantamila, buona parte dei quali provenienti dalla Toscana. In attesa che questo venerdì il Vescovo Gastone Simoni incontri personalmente il Santo Padre, sempre nell’ambito della visita ad limina tutte le Diocesi della regione hanno portato mercoledì un saluto festoso a Benedetto XVI. . Per andare a Roma si sono alzati presto. Già in piedi ben prima dell’alba, sono partiti poco prima delle 4. All’ora di punta, quella della mattina, erano già nella capitale. In coda, stretti fra l’aeroporto dell’Urbe e la ferrovia, non hanno mai dubitato di fare in tempo. Puntuali hanno preso posto in piazza San Pietro, per l’udienza generale del mercoledì, preceduti dal Vescovo e accompagnati da don Antonio Pivetta, don Luigi Provenzi, mons. Pier Luigi Milesi, mons. Nedo Mannucci, mons. Guglielmo Pozzi, padre Sergio Perez, don Uberto Fedi, don Giancarlo Innocenti, don Daniele Scaccini e due diaconi. Si sono sistemati tutti. Tutti a quella che si può definire una sorta di grande giornata toscana in Vaticano hanno riempito sette bus. Più vicini al Papa, sono seduti alcuni seminaristi. Altri pratesi hanno preso posto nel secondo settore e al centro della piazza, proprio davanti a Benedetto XVI, ma abbastanza lontani. È il caso di quelli del Duomo, giunti a in San Pietro con tanto di striscione. Decentrati si sono sistemati i meno fortunati dal punto di vista visivo, ricompensati dal fresco indotto da una delle due fontane di piazza San Pietro. I cappellini gialli dei toscani, ottimi per pararsi dal sole, hanno dipinto gran parte della piazza.

In fatto di numero di persone (e di cappellini) Prato non ha sfigurato in mezzo alle altre diocesi toscane. Ma è parsa un po’ sparpagliata. I pratesi sono arrivati fra le 9,30 e le 10, quasi tutti insieme. Alle 10,30 è iniziata l’udienza. Benedetto XVI ha percorso la piazza con il veicolo scoperto, per poi tenere la catechesi. Infine, dopo i saluti, la benedizione apostolica da estendere anche ai familiari, «in particolare i bambini e i malati». Rammentata a parte la scolaresca di San Pietro a Iolo. Dopo l’udienza, tutti (o quasi) in Basilica per la concelebrazione dei vescovi toscani, presieduta dall’Arcivescovo di Firenze cardinal Antonelli. Per il rientro, tutti liberi. Le parrocchie di San Paolo e di Gesù Divin Lavoratore, per esempio, si sono recate al santuario del Divino Amore. Altre hanno visitato chiese, opere d’arte, monumenti o, più semplicemente, hanno preso la via di Prato dopo il pranzo al sacco.

Fin qui, sommariamente, la cronaca. Positivi, per non dire entusiastici, i commenti di chi ha vissuto la mattinata, la grande festa per il compleanno del Papa con tanti ospiti toscani. Giovani e anziani, religiosi, gente di tutte le età. «L’impressione? Venire qui è sempre emozionante – dice Francesca Logli della parrocchia di Gesù Divin Lavoratore – Non importa che ci sia una grande folla e che vediamo il Papa da lontano. Anzi, è il bello di questo luogo. È importante esserci, essere tanti, insieme ed essere chiesa anche in questo modo». A sfidare il caldo e la levataccia, da anziana, la signora Gelli da Narnali non ha pensato due volte. «Quando ho saputo che potevamo venire, ho aderito subito – racconta – E poi, mi piace Roma e mi piace il Vaticano. Dopo la messa mangerò un panino e via, verso casa». È contento quasi come un bambino, incantato, Fausto Gori, professione magazziniere. «Sono della parrocchia di Galcetello ed è la prima volta che vengo a un’udienza, in questa piazza, dal Papa. È una grande festa per un popolo che può, in fondo, sentirsi più vicino a Dio».

Suor Claudia opera quotidianamente nella zona di San Paolo. Le dispiace solo di non aver «potuto ascoltare con attenzione la catechesi» perché ha dovuto «soccorrere una signora». Niente di grave per la pellegrina pratese che si è ripresa subito ed è rimasta in piazza. E inconveniente a parte, per Suor Claudia, francescana del Vangelo, «è una giornata bella e anche interessante».

(dal numero 15 del 22 aprile 2007)

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