Giubileo 2025

In 1500 per l’inizio del Giubileo a Prato

In tantissimi alla processione e alla messa presieduta dal vescovo Nerbini in cattedrale

Prato

In millecinquecento hanno partecipato questo pomeriggio a Prato alla messa solenne d’inizio Giubileo. La cattedrale di Santo Stefano era così piena di fedeli che in molti hanno dovuto seguire la celebrazione in piazza Duomo grazie agli altoparlanti installati per l’occasione. Al termine della funzione il vescovo Giovanni Nerbini è uscito per salutare e ringraziare tutti coloro che hanno partecipato stando al di fuori della cattedrale.

Come da programma i fedeli sono arrivati in pellegrinaggio a piedi nella chiesa di San Domenico, partendo da sei punti diversi della città. Anche qui c’è stata una grande affluenza e in tantissimi si sono sistemati nel chiostro perché la grande chiesa non bastava a contenere i presenti. Qui è stata data lettura della bolla di indizione del Giubileo e poi il vescovo Nerbini ha guidato la processione diocesana verso la cattedrale. Il lungo corteo è passato da piazza del Comune, dove ad attenderlo c’era la sindaca Ilaria Bugetti con il gonfalone e numerosi esponenti di giunta e del consiglio comunale. Presenti alla celebrazione anche i rappresentanti dei Comuni di Vaiano, Vernio e Cantagallo, appartenenti al territorio diocesano di Prato. La messa è stata concelebrata da settanta sacerdoti del clero diocesano.

L’omelia. «Rallegratevi nel Signore, sempre. Il Signore è vicino! – ha detto monsignor Nerbini nell’omelia – pensando all’inizio di questo giubileo andavo cercando quella Parola che ne potesse rappresentare la cifra e la sintesi e ho sentito in questa pressante raccomandazione paolina il pensiero che dovrebbe abitare il cuore e la mente di ogni credente e fiorire sulla sua bocca in questo anno giubilare: Il Signore è vicino!». Il Vescovo ha sottolineato come troppe volte «ci lasciamo catturare dal male che vediamo attorno a noi e diventiamo puntigliosi nell’elencare le tante cose che non funzionano nella società, nella Chiesa, nella politica come nel mondo più di quanto non riusciamo a cogliere e a gioire per del bene che pure è sotto ai nostri occhi».

Il tema scelto da papa Francesco per questo Giubileo è quello della speranza, da qui l’invito di monsignor Nerbini a vivere con questo spirito il 2025: «fuori dalle nostre chiese ci sono uomini e donne che aspettano segni significativi da testimoni credibili. Allora a noi tutti, alle nostre comunità viene chiesto oggi di non sprecare questo tempo di grazia, mettendoci in autentico pellegrinaggio alla sequela di Cristo, prima di tutto rifuggendo dalla presunzione di essere già a posto e vivendo questo impegno nelle nostre famiglie, mettendoci alla scuola della famiglia di Nazaret».

Tra le varie riflessioni offerte, il Vescovo ha citato Sammy Basso, il giovane biologo morto per una rara malattia genetica, che nel suo testamento ha scritto di non aver perso alcuna battaglia, «non c’è stata alcune battaglia da combattere – ha detto monsignor Nerbini citando le sue parole – c’è stata solo una vita da abbracciare per com’era, con le sue difficoltà, ma pur sempre splendida, pur sempre fantastica, né premio, né condanna, semplicemente un dono che mi è stato concesso da Dio». Il Vescovo ha terminato dicendo: «la speranza che il Giubileo ci chiede di ripescare nascosta nel profondo del nostro cuore appartiene alla nostra identità di battezzati, deve sempre rinascere dall’incontro con Gesù, che ci apre ad una comprensione nuova, reale di noi, del mondo, del futuro».

Sul presbiterio, come annunciato, è stato posizionato in una teca di vetro realizzata per l’occasione, il Crocifisso dei Bianchi. L’opera trecentesca, realizzata da Giovanni Pisano, era già stata usata 625 anni fa dai pratesi per il Giubileo del 1400 e ora viene nuovamente utilizzata come simbolo del nuovo Anno Santo.

L’indulgenza giubilare. Da oggi la cattedrale è chiesa giubilare e può essere meta di pellegrinaggi per ottenere l’indulgenza. Per decreto del vescovo Nerbini nella diocesi di Prato sono costituite chiese giubilari anche i santuari mariani (Carceri, Soccorso, Pietà e Giglio), la basilica di Santa Caterina de’ Ricci, la pieve di Sant’Ippolito di Vernio e le cappelle dell’ospedale Santo Stefano e quella del carcere della Dogaia.

In queste chiese sarà possibile ottenere l’indulgenza giubilare, secondo le consuete disposizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice e le specifiche disposizioni stabilite dalla Penitenzieria Apostolica per il Giubileo 2025.