Italia

IMMIGRAZIONE RUMENA: ARCIVESCOVO DI SIBIU E RAPPRESENTANTE ROM, «NON DISTRUGGERE SECOLI DI AMICIZIA»

“I delinquenti sono soggetti allo stesso trattamento in tutto il mondo, indifferentemente dalla loro nazionalità o etnia; essi dunque non possono caratterizzare il popolo a cui appartengono. Essi rappresentano un incidente sulla strada della normalità, intaccando le relazioni reciprocamente benefiche fra le nostre comunità nazionali”. Lo scrivono, in un lettera aperta alle comunità italiana e romena, mons. Laurentiu Streza, arcivescovo di Sibiu e Florin Cioaba dell’Organizzazione Mondiale dei Rom. “La città di Sibiu ha vissuto dolorosamente il dramma provocato da un proprio concittadino nonostante le relazioni di amicizia che legano da centinaia di anni il popolo romeno a quello italiano”. “Relazioni ­- si legge – che sembravano essere stabili e di lunga durata, ora rischiano di essere minacciate e deteriorate a causa di alcuni episodi di brutale disumanità”. La maggior parte dei romeni che attualmente vivono in Italia “lavora onestamente, rispettando la legge, per la sicurezza finanziaria e spirituale che tanto desideravano, diritti fondamentali di ogni cittadino del mondo”. Il popolo romeno è perciò riconoscente nei confronti del popolo italiano “per l’ospitalità e il sostegno in questi tempi difficili”. I due esprimono “profondo dispiacere e compassione cristiana per le vittime delle azioni disumane”.Sir